sabato 19 ottobre 2013

La fede più grande

"Io ho riconosciuto che tutto quel che Dio fa è per sempre; niente c'è da aggiungervi, niente da togliervi; e che Dio fa così perché gli uomini lo temano" (Ecclesiaste 3:14).

Le mie letture bibliche quotidiane odierne mi conducono oggi sul sentiero dell'umiltà che sa valutare l'indegnità umana e la pochezza dell'uomo di fronte alla signoria di Dio:

  • "Così è a causa dei figli degli uomini, perché Dio li metta alla prova , ed essi stessi riconoscano che non sono che bestie" (Ecclesiaste 5:18).
  • "Io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; perciò non mi son neppure reputato degno di venire da te" (Luca 7:6;7).

Cosa trovò Gesù nel centurione che lo portò a meravigliarsi di lui e della sua grande fede, la quale non riscontrò neppure in Israele? Io credo che oltre che ad essere nella giusta attitudine di umiltà di fronte al Signore della gloria, il centurione avesse capito il governo e la signoria dell'Altissimo, il quale è simile a un generale di un esercito che comanda e i cui ordini vengono eseguiti prontamente dalle truppe, perché Egli è rivestito di autorità suprema. Ogni cosa ordinata dal Signore, benché Egli fosse rivestito di umanità, venne eseguita e nessuno pote  replicargli alcunché od ostacolarlo nei suoi piani. Il centurione vide, capì e riconobbe in quell'uomo l'autorità di poter ordinare, con un semplice comando, anche la guarigione. Si rese conto che  Gesù Cristo possedeva la supremazia assoluta che possiede la facoltà e il diritto di ordinare la guarigione che venne prontamente eseguita.

Per il centurione l'autorità e dignità del Signore è talmente elevata che non si reputò nemmeno degno di presentarsi alla sua presenza.

Pure Giobbe disse a suo tempo: "Riconosco che puoi tutto, e che nessun tuo disegno può essere impedito" (Giobbe 42:2).

Il capocenturia  capì, nella sua gran fede, l'autorità assoluta di quell'uomo, il Signore del cielo e della terra, e giunse in questo modo al traguardo del "timore di Dio", avendo la certezza nella completa signoria del Figlio di Dio che può ogni cosa, che ordina ciò che gradisce secondo la sua volontà, nel pieno potere di qualunque azione, la quale viene eseguita prontamente senza la più piccola briciola d'interferenza.

La grande fede è quella che capisce "autorità" ed essendo famigliare con essa capisce pure la più alta autorità del Sovrano elevato ai massimi livelli di dignità e potere.

Daniela

3 commenti:

  1. Il centurione aveva capito perché era da Dio e la sua testimonianza è rimasta scritta per noi per testimoniare che Dio non è solo Dio dei Giudei, ma lo è anche dei Gentili ovvero, di tutti coloro che sono stati dall'eternità designati ha salvezza.

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  2. Autorità, signoria e... potere. Non per sé e contro gli altri, ma a favore degli altri e per gli altri. Particolarmente per le sue creature e per il creato. Chi non vorrebbe una simile autorità? Quella è Dio, il Signore, l'Eterno, Yawé. Il diavolo ha offuscato, ha distorto la caratteristica principale di quella Persona mettendosi in mezzo e volendosi sostituire a Lui. Ha fatto fiasco! Anche se non sembra. Il Figlio di Dio con la sua vita ha ripristinato la verità, sottomettendosi a quel Dio che ci ha fatto conoscere come Padre. Quelli che credono in Lui lo hanno capito e cercano di vivere sotto quella unica autorità... e non ne vogliono altre!

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