lunedì 30 settembre 2013

La paura che fa fuggire

"L'empio fugge senza che nessuno lo perseguiti, ma il giusto se ne sta sicuro come un leone" (Proverbi 28:1).

"La paura degli uomini è una trappola, ma chi confida nel Signore è al sicuro" (Proverbi 29:25).

Eppure l'uomo è riuscito a produrre, con l'escludere l'idea del Dio Creatore e del  suo governo,  una condizione esistenziale dove la paura è di casa. Non constatando e considerando più Dio e la sua bontà come il Dispensatore di ogni bene, la fiducia e la sicurezza si allontanano dal cuore; cioè, quella pace che dimora nelle braccia del Dio unico buono e pieno di compassione verso tutte le sue opere, sparisce.
Se questi semplici concetti vengono cancellati con la persuasione che ci sia stata una evoluzione nella natura, (come se la natura avesse il potere di modificarsi), allora,  in questo caso, sparisce pure la base della sicurezza.

Se si annulla l'idea della stabilità delle leggi che regolano l'opera della creazione a partire dall'impossibilità di trasformazione delle specie, ci si ritrova in balia dell'instabilità più assoluta degli elementi che proseguono la loro corsa verso il continuo cambiamento. In questa condizione la natura andrebbe contro le sue leggi, proprio come se non ci fosse un Dio, proprio come è nell'ideologia dello stolto: "Lo stolto ha detto in cuor suo: " Non c'è Dio" (Salmo 14:1);  mentre, non solo Dio c'è!  ma provvede pure ad ogni bisogno dell'essere umano, ma non solo! provvede pure ad ogni bisogno delle bestie della campagna, degli uccelli del cielo e dei pesci del mare: "Egli dà il cibo ad ogni carne perché la sua benignità dura in eterno" (Salmo: 136:25).

Se non si scorge più Dio, la sua bontà e il suo dominio, subentra la paura, l'ansia e la preoccupazione di ciò che potrà avvenire; si potrà giungere ad attacchi di panico che produrranno sentimenti di fuga anche se non vi è chi perseguiti.

La paura dell'Assenza o anche la paura di una presenza  nella assenza (chi soffre di attacchi di panico può capire), può produrre l'estrema paura.

La paura inconsapevole dell'uomo deriva dall'assenza di Dio, e in questa assenza può subentrare la paura di una presenza nel nulla, sconosciuta e lontana; la paura di quel che non si vede è la più temibile, e la fuga da questa condizione assurda di paura è la reazione logica e istintiva.

Questa trappola emotiva risiede nella sfiducia nella provvidenza dell'amore del Dio che, per mezzo di Cristo è presente effettivamente e  libera dalla trappola che mantiene la vita in una continua insicurezza e fragilità; infatti: chi confida nel Signore se ne starà al sicuro come un leone.

Daniela

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