domenica 22 settembre 2013

Capirsi senza parole.

 Leggere il Salmo 19.

Nell'aria fresca del mattino appare dall'est il gigante,
che fa notar, con le sue luci brillanti,
infiniti e infinitamente piccoli esseri volanti.
Il gran Dio sovrano riempì l'aria
e fa ognor volar col suo poter,
ogni punta di spillo,
in modo libero e legger.

Si parleranno mai fra loro questi minuscoli insettini?

Se un giorno rivolge parole all'altro e se una notte comunica conoscenza all'altra; se il giorno e la notte, che non hanno favella, né parole e la loro voce non s'ode, possono far diffondere il loro suono per tutta la terra e far giungere i loro accenti fino all'estremità del mondo, anche le danze di mille insetti hanno il loro canto senza parole.

Così succede pure fra i figli di Dio:  un canto e una comprensione senza parole giunge fino all'estremità del mondo come il sole che, simile ad uno sposo, esce dalla sua camera nuziale e gioisce come un prode lieto di percorrere la sua via. Egli esce da un'estremità dei cieli e il suo giro arriva fino all'altra estremità: nulla sfugge al suo calore, nemmeno la polvere di insetti che volano sul suo raggio d'azione; insetti esistenti anche in qualunque aria dell'autunno che avanza, ma visibili solo alla presenza del prode.

In questo movimento immenso piena è l'aria di musica, canti e danze... di questo capirsi senza parole.

Daniela

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