Noi credenti di val Chisone, vi chiediamo, reverendi e
magnifici Signori, di non lasciarvi ingannare dai discorsi dei nostri nemici e
non procedere alla nostra condanna senza aver preso conoscenza della verità.
Siamo infatti sudditi obbedienti e fedeli al re e credenti autentici. Coloro
che sono maestri della nostra legge, insigni per santità di vita e dottrina,
sono in grado di dimostrare, in un sinodo o in un concilio generale e sulla
base dell’autorità del Vecchio e del Nuovo Testamento, che il nostro modo di
intendere la fede è autenticamente cristiano e che siamo degni di essere
elogiati, non perseguitati.
Rifiutiamo di seguire coloro che tradiscono la legge
dell’evangelo ed hanno abbandonato la tradizione degli apostoli, e non vogliamo
obbedire alle loro malvagie istituzioni. Prendiamo invece piacere nella povertà
e nell’innocenza che sono state sorgente e forza della fede autentica.
Disprezziamo le ricchezze, il lusso, la sete di dominio da cui i nostri
persecutori sono posseduti.
Affermate di aver deciso di distruggere la nostra setta e la
nostra impostazione di vita, badate così facendo di non recar offesa a Dio e di
non provocare la sua ira e di non compiere, pensando di far bene, un grave
delitto, simile a quello di cui si è reso colpevole san Paolo, secondo la
Scrittura.
Poniamo la nostra speranza in Dio, ci sforziamo di piacere a
lui piuttosto che agli uomini. Non temiamo coloro che uccidono il corpo e non
possono uccidere l’anima. Sappiate tuttavia che tutti i vostri sforzi contro di
noi saranno vani se Dio non lo vuole.
(Dichiarazione di Giovanni Campi e Giovanni Desideri
delegati della val Chisone, al legato papale Alberto Cattaneo. Em. Comba,
“Histoire des Vaudois” 1901.)
Amen. Grazie Daniela!
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