giovedì 28 marzo 2013

Libertà e giustizia

"Badate bene a quello che fate; poiché voi amministrate la giustizia, non per servire un uomo, ma per servire il Signore, il quale sarà con voi negli affari della giustizia. Ora , il timore del Signore sia con voi; agite con prudenza, poiché presso il Signore, nostro Dio, non c'è perversità, né favoritismi, né si prendono regali" (2 Cronache 19:6,7).

E' proprio vero che la libertà sta nel liberalismo, cioè nella coscienza morale dell'uomo che gli permette di decidere, contrassegnata dalla sua libertà e il suo senso del bene che presuppone un ottimismo senza limiti?

E' proprio vero che la libertà sta nell'essere padroni di sé stessi e del proprio tempo, senza regole e nell'anarchia?

E' proprio vero che la libertà sta nel poter fare, andare e venire, giudicando solo sé stessi senza badare agli altri, lasciando al Signore il compito di occuparsene?

Il Signore Gesù diceva: "In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato" (Giovanni 8:34). Perciò, per essere liberi veramente, l'unico sentiero lecito è camminare nella giustizia. Cristo è venuto, è morto, è risuscitato e si è seduto alla destra del Padre, per renderci idonei ad amministrare la giustizia, nelle nostre vite personali, ma anche nel governo del popolo, che ai tempi di Giosafat era Giuda, ed oggi è la Chiesa. Chi non vede il fatto che Dio ha stabilito l'amministrazione della giustizia in Cristo e l'ha affidata ai suoi, non capisce l'importanza della gestione degli affari di tutto ciò che è conforme alla volontà a alle norme di Dio, di fondamentale valore per attivare e rendere vitale un organismo che funzioni bene alla sua gloria.

Daniela Michelin Salomon

1 commento:

  1. Grazie per la tua meditazione. Un abbraccio ed una preghiera da tuo fratello in Cristo, Luca

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