mercoledì 4 settembre 2013

Il senso della cose di Dio.

"Ma Gesù, voltatosi, disse a Pietro: "Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma degli uomini" (Matteo 16:23).

All'uomo certo è impossibile avere il senso delle cose di Dio proprio come lo indicano i due versetti delle mie letture quotidiane: "I passi dell'uomo li dirige il Signore, come può quindi l'uomo capire la propria via?"(Proverbi 20:24).

Non è con la ragione, la coscienza, la cultura, la scienza, le capacità umane che si può conoscere Dio: i sentieri del cuore dell'uomo non conducono al Signore.

Per l'uomo naturale c'è la completa incapacità di conoscere il Signore, anche se si mette a sezionare e ad analizzare a fondo la Scrittura, perché  l'essere non rigenerato non ha l'organo vivificato dalla Parola della vita che gli permetta di avere il senso delle cose di Dio: "Ogni carne è come l'erba e ogni sua gloria come il fiore dell'erba (1 Pietro 24:25).

Dunque lo strumento adatto è la Parola di Dio con la sua completa autorità che rigenera il cuore dell'uomo, perciò un Qualcosa di "esterno" a noi che ha il potere di vivificare l'organo spirituale per darci il senso delle cose di Dio: "Perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorrutibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio" (1 Pietro1:23).

...Scusate! io non sono una teologa (se così si dice), ma una semplice contadina e come tale zappo il mio orto e uso la zappa, la pala e il rastrello di ferro; senza questi strumenti il lavoro sarebbe molto difficoltoso; io non dico che gli arnesi di lavoro non siano validi ed utili, ma la vita sta nel seme. E se poi io pensassi che la nascita del seme dipenda dai miei strumenti, allora sarebbe meglio che io prendessi  un mese di riposo e non usassi più nessuno strumento e vedrei che la vita nasce anche in mezzo alle erbacce.

Daniela

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