lunedì 10 febbraio 2014

Correre

1 Pietro capitolo 1

Questa è una lettera indirizzata agli eletti che vivono come forestieri, agli eletti secondo la prescienza di Dio che li ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti; il quale, benché non l'abbiano veduto, essi amano; credendo in Lui, benché ora non lo vedano essi esultano di una gioia ineffabile e gloriosa.

Amare chi non si vede o non si è mai visto può risultare difficile o impossibile, ma qui l'amore è rivolto verso Qualcuno che benché non si veda, lo si può però ben conoscere; è questa conoscenza reciproca che caratterizza la relazione d'amore fra Cristo e gli eletti.

Questa è una conoscenza che non è un semplice sapere (o sapere in anticipo), ma un conoscere effettivamente la persona nel luogo ove egli dimora. Ed è dunque verso un luogo che è diretta la nostra corsa avendo lo sguardo fisso su Gesù.

Due cose caratterizzano la corsa della santità, una è l'attrazione di Cristo nella gloria e il consiglio di Dio presentato in Lui che ci mette in questa corsa e lì ci mantiene, e l'altra è la correzione del Signore per la quale siamo liberati da ciò che non secondo la sua volontà e santità.

Le difficoltà ci possono scoraggiare se non vediamo il vero carattere della corsa che siamo esortati a intraprendere.

Per prima cosa dobbiamo principalmente assicurarci di essere sul buon sentiero, e in seguito sarà confortante ricordarsi sempre che, qualunque sia l'opposizione che possa sopraggiungere, questa sarà sempre un bene, un esercizio, ma anche una disciplina per noi.

Quando si è sicuri di essere sul buon sentiero più incontriamo delle difficoltà, più si desidera accorciare il viaggio...allora si corre. Lo Spirito di Dio ci invita a correre con perseveranza la corsa che sta dinnanzi a noi.

Potrà giungere il momento del grande scoraggiamento perché tutto è caratterizzato dalla morte, ma la lezione che Dio vuole insegnarci è che al di fuori della conoscenza e amore per la Persona benedetta di suo Figlio, sulla quale tutti i suoi pensieri trovano il loro centro, non ci può essere trasmessa la perseveranza nella corsa.

"Perché (Gesù) senza di me non potete far nulla" (Giovanni 15:5).

Daniela

Nessun commento:

Posta un commento