mercoledì 1 ottobre 2014

I decreti di Dio

Leggendo il libro dell' Apocalisse che è definito dall'autore la "rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve" (Apococalisse: 1:1) e considerando il capitolo 13, apprendo che "tutta la terra meravigliata andò dietro alla bestia... e l'adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello"; questi individui, abitanti della terra, che seguiranno la bestia, non sono stati scritti precedentemente, cioè fin dalla creazione del mondo nel libro della vita, dunque il loro nome non fu segnato e di conseguenza andranno dietro alla bestia e l'adoreranno nel tempo stabilito della storia.

Ciò che mi salta continuamente agli occhi ultimamente, leggendo la Parola di Dio, come se avvenisse un processo particolare tale che lo rappresenterei come l'olio che ritorna sempre a galla dopo essere stato mescolato in un liquido, ebbene considero e constato continuamente che Dio decreta, ordina, stabilisce in anticipo gli eventi, dirige ogni cosa e nessuno può cambiare un Suo disegno, come infatti si intravede nella prima parte del capitolo 13, versetti 5-7-10: "E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi...le fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli"; questo volere da parte di Dio di dare potere alla bestia produce la rivelazione del piano sovranamente prestabilito al quale non si può sfuggire: "Se uno DEVE andare in prigionia, ANDRA' in prigionia, se uno DEV' essere ucciso con la spada, BISOGNA che sia ucciso con la spada.
Quest'ultimo versetto è solo un piccolo mattone di un grande edificio, vale a dire, un piccolo versetto fra innumerevoli altri disseminati nella Parola di Dio che indicano che:
"I decreti di Dio sono il Suo eterno proponimento, secondo il consiglio della sua volontà, per mezzo del quale ha preordinato, per la Sua gloria ogni cosa che avviene" (Domanda 7, del Catechismo di Westminster".

"La dottrina del decreto eterno di Dio viene trattata principalmente nella teologia di Agostino ed in quella riformata, insieme alla dottrina della sovranità di Dio e della predestinazione. La teologia pelagiana e quella liberale rifiutano tale dottrina come contrarie alla libertà umana e al senso della storia. La teologia semipeliagiana ed arminiana restringono il decreto di Dio alla prescienza di eventi futuri e lo compromettono tramite l'iniziativa e la cooperazione umane." (Fred H. Klooster).

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