domenica 28 dicembre 2014

Piangevamo ricordandoci di Sion

“ Là presso i fiumi di Babilonia, sedevamo ed anche piangevamo ricordandoci di Sion. Ai salici delle sponde avevamo appese le nostre cetre …ci chiedevano dei canti…dicendo:  Cantate delle canzoni di Sion! Come potremmo noi cantare le canzoni dell’Eterno in terra straniera?”  (dal Salmo 137)

A causa dei nostri peccati siamo stati strappati dal santuario e le feste solenni ci sono state impedite; nemmeno il sacramento più amato ci è stato concesso…e poi ci chiedono di far festa, di cantare i canti di Sion in terra straniera.
Voi, ai quali ancora è concesso di cantare nelle feste, e anche ad aggiungere ad esse... luci, auguri e regali; abbiate pietà dei poveri esuli e non chiedete loro di far festa, di suonare e cantare i canti di Sion; abbiate pietà, non feriteli più del dovuto.


“Se io ti dimentico, o Gerusalemme, dimentichi la mia destra le sue funzioni, resti la mia lingua attaccata al palato se io non mi ricordo di te, se non metto Gerusalemme al di sopra d’ogni mia allegrezza” (dal Salmo 137).

“E mi trasportò in ispirito su di una grande ed alta montagna, e mi mostrò la santa città, Gerusalemme, che scendeva dal cielo d’appresso a Dio, avendo la gloria di Dio” (Apocalisse 21:10).

(Daniela)

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