lunedì 8 giugno 2015

I pastori contrari alla resistenza

Tratto dal libro "La breve storia dei valdesi" di Ernesto Comba

I pastori erano stati tutti contrari alla resistenza, tranne uno che ne fu invece l'anima e che doveva diventare il più grande duce che i Valdesi abbiano mai avuto.
Si chiamava Enrico Arnaud; nato in Embrun il 30 settembre 1641 da nobile famiglia protestante, aveva dovuto, ancora giovinetto, passare i confini "per fatto di religione". Fissata la sua dimora a Torre Pellice nel 1656, vi aveva studiato il latino negli anni del terrore, pieni dei ricordi del marchese di Pianezza, dell'eroico Gianavello e del moderatore Léger. S'era poi recato a Basilea e in Olanda, per gli studi superiori, e vuolsi che in quest'ultimo paese entrasse nell'esercito del principe d'Orange, raggiungendo il grado di capitano. Infine, era andato a studiare teologia a Ginevra; di lì aveva fatto ritorno nelle Valli, dove venne consacrato al ministero pastorale nel 1670 (l'anno stesso della morte del Léger), e resse successivamente le parrocchie di massello, del Villar e di Pinasca. Quivi lo troviamo nel 1685, l'anno della Revoca. Nell'ora del pericolo Arnaud è sulla breccia. Aveva natura di soldato, temprata alquanto dalla vocazione pastorale, era magnanimo, imperioso e non scevro ad ambizione. Non ci stupisca pertanto che , quantunque avesse il carico di una famiglia, egli sorgesse gargliardamente trascinando il popolo a scegliere il partito della più ostinata resistenza.

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