

I ministri valdesi si chiamavano dapprima con termine biblico i prefetti, e si distinguevano per gradazione successiva in diaconi, presbiteri o anziani e vescovi. Alla direzione generale era nominato un capo, chiamati "maioralis"; questi presiedeva il capitolo generale, detto "sinodo" dopo il secolo XVI che si radunava almeno una volta all'anno nelle città più popolose in occasione di qualche grande solennità religiosa, onde i convenuti non fossero osservati dalla popolazione.
Tosto, fin dal secolo XII, il triplice ordine gerarchico dei"prefetti" venne sostituito dal ministro dei Barba, che fu il nome tipico dato dai Valdesi ai loro conduttori spirituali.
Chi desiderava diventare ministro incominciava col frequentare durante alcuni anni una Scuola, come quella di Milano o di Prà del Torno, dove imparava a memoria gran Parte del Nuovo Testamento; poi veniva consacrato al ministero e messo a fianco come "coadiutore" di un barba più anziano, chiamato "regidor". E così a due a due i barba compievano i loro viaggi missionari in Italia o i Germania, secondo le istruzioni ricevute dai "capitoli", soffermandosi negli ospizi.
Questi "ospizi" erano case che, in tutti i piccoli centri della missione, servivano d'albergo per i ministri itineranti e di luogo di riunione per i fedeli. Erano diretti da un rettore e vi abitavano alcune donne attempate, per il servizio, e talvolta qualche barba che vi teneva scuola.
(Ernesto Comba, Breve storia dei Valdesi)
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