(3) La portata dell'evidenza (Donald A.Carson)
Cominciamo con la prima parte della prima proposizione:
Dio è assolutamente sovrano.
L'evidenza è così schiacciante che ci
vorrebbe un libro molto voluminoso per esporre tutti i brani a sostegno
di questa. "Perché le nazioni dovrebbero dire: "Dov'è il tuo Dio?" Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace (Salmo 115:2,3). "Il Signore fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra, nei mari e in tutti gli oceani" (Salmo135:6). Infatti, egli è colui che "compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà" (Ef:1:11).
Non soltanto egli determina i tempi e i luoghi (Atti 17:26); ma regna
in modo tale che anche i processi naturali più banali vengono attribuiti
alla sua attività. Se gli uccelli mangiano, è perché il Padre li nutre
(Matt. 6:26); se i fiori abbelliscono la campagna, è perché Dio riveste
l'erba dei campi (Matt.6:30). Lo scrittore dell'Ecclesiaste conosce il
ciclo dell'acqua, ma gli autori biblici, anziché dire: "Sta piovendo",
preferiscono affermare che Dio manda la pioggia. Dio è colui che apre e
chiude, uccide e dà vita, innalza e abbassa i re. Chiama per nome le
stelle, e conosce quanti capelli abbiamo in testa.
La
sovranità di Dio ha una portata così ampia che, dal punto di vista
biblico, non è sorprendente trovare, ad esempio, che l'omicidio colposo
(Es. 21:13) e la calamità famigliare (Ru 1:13) sono tutte e due
collegate con la volontà di Dio. E neanche la volontà umana è esente
dall'influenza della volontà divina: "Il cuore (centro della
personalità umana) del re, nella mano del Signore, è come un corso
d'acqua; egli lo dirige dovunque gli piace" (Prov. 16:9). "Signore, io so che la via dell'uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell'uomo che cammina dirigere i suoi passi" (Ger. 10:23). Fu Dio stesso che mutò il cuore degli egiziani per "odiare il suo popolo e tramare inganni contro i suoi servi" (Salmo 105:25).
Amos
è così certo della sovranità di Dio persino nella sconfitta di una
città, che si beffa della stoltezza di coloro che non l'ammettono e non
ne traggono insegnamento (Amos 3:6). "Io sono il Signore, e non ce
n'è alcun altro. Io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere,
creo l'avversità; io il Signore, sono colui che fa tutte queste cose" (Isaia 45:6-7). Senza dubbio "Non è volentieri che Dio affligge i figli dell'uomo" (Lam.
3:37-38). Dio indurisce chi vuole (Rom. 9:18). Simei agisce
malvagiamente quando maledice l'unto del Signore, ma Davide comprende in
modo corretto che Simei parla a quel modo perché Dio glielo ha
comandato (2 Sam.16:10). Dio stesso autorizza lo spirito ingannatore che
seduce i profeti di Acab (1 Re 22:21); Dio stesso causa il rifiuto dei
figli di Eli di piegarsi alla disciplina, "perché il Signore li voleva far morire" (1Sam 2:25); Dio stesso manda a certe persone malvage "potenza d'errore perché credano alla menzogna" (2 Tess 2:11); Dio stesso nella sua ira, incita Davide a fare il censimento del popolo (2 Sam 24:1).
Ora,
proprio perché Dio è in qualche modo dietro questa o quella azione, la
caratteristica più notevole di tutti questi brani, e come questi ce ne
sono altre decine, è che l'agente umano mai viene esorenerato dalla sua responsabilità.
Fra poco esamineremo più da vicino alcuni brani, ma vale la pena
verificare questo punto in alcuni dei brani appena citati. Dio, nella
sua ira, incita Davide a fare un censimento, ma Davide viene ritenuto
pienamente responsabile della sua azione. I figli di Eli sono malvagi;
coloro che vengono descritti anche come "quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell'iniquità".
In nessun punto troviamo che l'enfasi marcata sulla sovranità assoluta
di Dio mitighi in qualche modo la responsabilità della ceratura umana,
che come ogni altra cosa nell'universo, sottostà al governo di Dio
(continua)
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