lunedì 18 febbraio 2013

Esuberanza

Oggi non posso non copiare la prima parte del capitolo 29 di 1 Cronache che mi trasmette l'esuberanza, la gioia, l'amore di un uomo per il suo Dio!

Sì! Davide era veramente un uomo entusiasta, uno che non si tratteneva nel trasmettere a "piene mani" la grande soddisfazione di conoscere l'Eterno; uno che per il palazzo, per la casa del suo Dio era di una generosità sovrabbondante sia in doni sia in affetto di cuore.

Un uomo simile non è facile trovarlo, un uomo simile trascina gli altri capi e coinvolge il popolo nelle offerte volontarie e tutti si rallegrarono grandemente. A volte guardo in me, guardo intorno a me...esuberanza? 

Dov'è lo zelo per l'Eterno? Dove trovare quella coperta che avvolge di forza interiore per spronarci nell'opera di Dio. Quale fulmine ci deve cadere in testa per smuoverci da davanti ai nostri televisori, dalle nostre comode e pigre vite rilassate e sonnolente? Ma cosa deve capitare, cosa può essere utile per scrollarci di dosso la muffa dell'indolenza? La nostra mancanza di energia, sembra a una lumaca strisciante, che lascia una bava appiccicaticcia al terreno, siamo più terreni della bava di una lumaca! (scusate lo sfogo), ma diamine! Con tutta l'intelligenza e la tecnologia che abbiamo non siamo in grado però di trovare la scintilla dell'esuberanza per Dio, il Dio grande e immenso dinanzi al quale Davide esprime parole come queste? 
"Sii benedetto, Signore, Dio del Padre nostro Israele, di eternità in eternità! A te Signore, la grandezza, la potenza, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che stà in cielo e sulla terra è tuo! A te Signore il regno; a te che t'innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose! Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e stà in tuo poter il far grande e il rendere forte ogni cosa" (versetti 10,12).
Io non ho parole di commento leggendo l'esultanza che trasmette questo brano e lo lascio parlare da sé.
"Poi il re Davide disse a tutta l'assemblea: "Mio figlio Salomone, il solo che Dio abbia scelto è ancora giovane, di tenera età, e l'opera è grande; poiché questo palazzo non è destinato a un uomo, ma al Signore, a Dio. Ho impiegato tutte le mie forze a preparare, per la casa del mio Dio, oro per ciò che deve essere d'oro, argento per ciò che deve essere d'argento, rame per ciò che deve essere di rame, ferro per ciò che deve essere di ferro, e legname per ciò che deve essere di legno, pietre d'onice e pietre da incastonare, pietre brillanti e di diversi colori, , ogni specie di pietre preziose, e marmo bianco in gran quantità. Inoltre , per la devozione che porto per la casa del mio Dio, siccome io posseggo in proprio un tesoro d'oro e d'argento, io lo do alla casa del mio Dio, oltre tutto quello che ho preparato per la casa del santuario. cioè tremila talenti d'oro, d'oro d'Ofir, e settemila talenti d'argento purissimo, per rivestirne le pareti delle sale: l'oro per ciò che deve essere d'oro; l'argento per ciò che deve essere d'argento, e per tutti i lavori che devono essere eseguiti dagli artefici. Chi è disposto a fare oggi qualche offerta al Signore?".
E la seconda parte del capitolo possiamo leggerlo insieme, ognuno per sé (contraddizione del computer), come preghiera innalzata a Dio, ricca di espressioni di esuberanza nel contemplare la sua gloria e la sua opera.

Daniela

1 commento:

  1. "Sii benedetto, Signore, Dio del Padre nostro Israele, di eternità in eternità! A te Signore, la grandezza, la potenza, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che stà in cielo e sulla terra è tuo! A te Signore il regno; a te che t'innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose! Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e stà in tuo poter il far grande e il rendere forte ogni cosa".

    Rallegratevi sempre nel Signore! Siate esuberanti nel trasmettere la vostra fede... O a che serve? Se il sale perde il sapore non serve che ad essere schiacciato dagli uomini...

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