martedì 12 febbraio 2013

Parlar chiaro


18 Mentre egli stava pregando in disparte, i discepoli erano con lui; ed egli domandò loro: «Chi dice la gente che io sia?»

19 E quelli risposero: «Alcuni dicono Giovanni il battista; altri, Elia, e altri, uno dei profeti antichi che è risuscitato».

20 Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?» Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».

21 Ed egli ordinò loro di non dirlo a nessuno, e aggiunse:

22 «Bisogna che il Figlio dell’uomo soffra molte cose e sia respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, sia ucciso e risusciti il terzo giorno».

23 Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.

24 Perché chi vorrà salvare la sua vita la perderà, ma chi avrà perduto la propria vita per causa mia la salverà.

25 Infatti, che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso?

26 Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli.

27 Ora io vi dico in verità che alcuni di quelli che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio».

Luca 9:18-27

Il parlar chiaro, ovviamente, è quello del Cristo che, soprattutto nella seconda parte del brano evangelico, descrive chiaro e tondo quale è il suo cammino, quale è il sentiero che il Cristo è chiamato a percorrere e, di conseguenza, quale è il sentiero, lo stesso, quello antico, quello del Cristo, che i credenti in Lui, a partire dai Dodici, ma anche noi compresi, siamo chiamati a percorrere. Sentiero dove non è detto vada tutto bene. Ma l'unico sentiero alla fine del quale si guadagna la vita nuova.

Hanno voglia tanti credenti a disegnarsi sentieri di comodo, deviazioni su questa o quella strada un po' più agevole, in compagnia di dubbi compagni di cammino. Il Signore camminava con pubblicani e peccatori, ma per condurli alla conversione, non per condividerne le scelte sbagliate.

Costa questo? Rende impopolari agli occhi delle masse? Ma da sempre le 'masse' non sono di Dio, ai tempi di Gesù erano quelli che urlavano "Crocifiggilo, crocifiggilo". "Non sappiamo che farcene di un Messia che dice che siamo noi che dobbiamo convertirci, che dobbiamo noi rimboccarci le maniche, che dobbiamo ancora soffrire su questo mondo". "Noi vogliamo un Messia che ci caccia i Romani, che ci risolve tutti i problemi e le malattie, un bel Dio ai nostri comodi".

Parlar chiaro allora: la grazia è con noi, sempre, la salvezza è con noi, sempre, Gesù Cristo è con noi, sempre, tutti i giorni, fino alla fine del mondo e ci ha donato lo Spirito per l'illuminazione delle nostre menti.

Ma il sentiero è sempre quello stretto, della sua Parola, quello che porta a condividere il suo destino prima nella Gerusalemme terrena di questo mondo, poi nella Gerusalemme celeste del cielo.

Accresci la nostra fede, Signore Gesù. Amen.

Luca Zacchi


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