sabato 2 febbraio 2013

Sintonia

Coloro che sono in sintonia, in armonia con le melodie spirituali in Cristo formano come un'orchestra che suona in perfetto accordo, ognuno col proprio strumento che si sintonizza sulla stessa frequenza d'onda avendo un medesimo Oggetto: Gesù Cristo, il Signore.
Chi suona in quest'orchestra non sono dei semplici musicisti, ma sono tutti maestri d'orchestra, servitori umili del Re dei re, che però oggi voglio raffigurare osando esagerare.

Questi grandi musicisti il mondo non li ha accettati, infatti alcuni sono morti in carcere, e tanti sono stati rifiutati; persone che non ho conosciuto personalmente, ma che hanno avuto un'influenza particolare nel mio percorso spirituale attraverso i libri dagli effetti benefici che essi hanno scritto o testimonianze della loro vita.

Ho incontrato sui "sentieri antichi", " nella comunione dei santi", questi maestri d'orchestra che erano in armonia perfetta con me, col mio modo di vedere, di capire, di rapportarmi alla Parola di Dio, per mezzo dello Spirito Santo, unico e vero Insegnante .

In quest'orchestra c'è anche il mio piccolo posto, forse stò solo spazzando il pavimento, ma la mia scopa sento che vibra a ritmo insieme ai loro strumenti per produrre una musica celestiale.

Ieri ho cominciato a leggere la storia di George Whitefield (1714-1770), e a partire da lui volevo presentarvi alcuni di questi magnifici servitori con i quali sono in comunione. A volte è stupefacente incontrare sui sentieri antichi delle sintonie spirituali, delle profondità e dei valori preziosi.

Uno degli evangelisti più straordinari che mai siano vissuti, George Whitfield ha inciso sulla scena religiosa del diciottesimo secolo, in modo tale che il segno che ha lasciato continua ancora oggi ad influenzare la cristianità evangelica. Nel pronunciare il suo sermone al funerale di George Whitefield, John Wesley domandò: "Abbiamo mai letto o sentito parlare di qualcuno altro che abbia portato al pentimento altrettante migliaia, miriadi di peccatori?" Mentre faceva quella domanda, Wesley parlava sul serio. Senza dubbio, nessun evangelista di lingua inglese ha mai predicato il vangelo con maggior efficacia e determinazione di George Whitefield. Qualsiasi cosa possa dire la storia riguardo ad altri grandi predicatori, l'affascinante vita di George Whitefield dimostra che egli appartiene al novero dei più grandi evangelisti di tutti i tempi. Senza dubbio fu un potente predicatore popolare. Toccava le masse come nessun altro seppe mai fare prima, e come difficilmente qualcuno saprà fare dopo di lui. La sua vita è piena di insegnamenti per i cristiani di oggi.

Whitefield semplicemente non poteva rimanere confinato in un luogo specifico. Per usare l'espressione da lui stesso coniata, divenne un "vagabondo del vangelo". Il suo dono era l'evangelizzazione. Il desiderio di raggiungere le masse con la buona novella lo spingeva in luoghi di riunione inconsueti. Avendo scoperto che le chiese di Bristol gli erano precluse, Whitefield adottò delle decisioni ardite ed innovative, che avrebbero modellato l'intero futuro del suo ministero e quello del Risveglio Evangelico, sia in Gran Bretagna che in America. Cominciò a predicare fuori delle chiese: all'aperto! Questa radicale decisione avrebbe provocato, da parte della chiesa, reazioni ancora più veementi. La storia di come venne decisa questa misura così innovativa e coraggiosa è molto interessante.

Quando a Whitefield venne rifiutata, da parte dell'Abbazia di Bath, la possibilità di tenere un servizio in favore dell'Orfanotrofio della Georgia, egli tornò a Bristol, dove ricevette la stessa risposta. Questo lo spinse a dirigersi a Kingswood, un'impervia regione di miniere di carbone, dove non esisteva alcuna chiesa. I minatori erano considerati del tutto pagani. Eppure l'evangelista non si scoraggiò. prese un palco su una collina chiamata Hanham Mount, vicino Bristol, e vi predicò il suo sermone all'aperto, usando come testo le parole di Gesù, riportate in Matteo 5:1,3, dove anche lui aveva predicato all'aperto. In questa storica occasione, l'uditorio era composto di circa duecento minatori.

Il suo Journal riporta la seguente annotazione:

Benedetto sia Dio, perché il ghiaccio si è rotto, e finalmente ho preso il largo! Alcuni possono censurarmi,ma non c'è forse un motivo per il mio comportamento? I pulpiti vengono negati, ed i poveri minatori sono destinati alla morte, per mancanza di conoscenza.

Il vescovo Benson censurò Whitefield per questa "irregolarità".

Per un po' di tempo, le chiese lo accolsero di nuovo, ma quasi subito si richiusero. Tornò nuovamente a Kingswood, per predicare a una folla di duemila persone. Poi predicò anche anche a cinquemila persone. In un'altra occasione, lo ascoltarono all'aperto ben ventimila persone. Una delle più toccanti annotazioni del suo journal riporta il resoconto di questa nuova scena di predicazione:

Non avendo alcuna giustizia personale alla quale dover rinunciare, erano felici di sentire parlare di un Gesù amico dei pubblicani, venuto per chiamare a ravvedimento non i giusti, ma i peccatori. Il primo segno della loro commozione fu indicato dai bianchi rigagnolo di lacrime che solcavano abbondantemente le guance nere degli uomini appena usciti dalle miniere di carbone. Centinaia e centinaia di loro furono investiti da una profonda convinzione, che (come dimostrano gli eventi successivi) li portò felicemente ad una solida e totale conversione. Il firmamento aperto sopra di me, la prospettiva dei campi tutto intorno, la vista di migliaia e di migliaia di persone, alcune in carrozze, altre a cavallo, altre su alberi...talvolta tutte commosse e bagnate dalle lacrime, mentre a volte tutto questo era accompagnato dalla solennità della sera che sopraggiungeva... tutto questo, dicevo, era quasi troppo per me, e a mala pena riuscivo a sostenerlo.

Vale la pena notare che sia l'avvio della predicazione all'aperto che quelle delle Società Metodiste tra i "risvegliati" furono idee di Whitefield. Più specificatamente Whitefiled disse:" La predicazione all'aperto è il metodo che fa per me; in esso sono portato come su ali d'aquila".

1 commento:

  1. Il suo cognome, pensavo stamani, in qualche modo prefigurava il suo destino: campo bianco... Predicò in ogni campo aperto il bianco della resurrezione del Signore e la certa resurrezione di chi ne avesse seguito l'esempio.

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