giovedì 28 febbraio 2013

Un altro regno e un'altra politica

"Disse dunque: "Un uomo nobile se ne andò in un paese lontano per ricevere L'INVESTITURA DI UN REGNO e poi tornare. Chiamati a sé dieci suoi servi, diede loro dieci mine e disse: "Fatele fruttare fino al mio ritorno" (Luca 19:12).
"A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che HA FATTO DI NOI UN REGNO e dei sacerdoti del Dio e Padre suo , a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen" (Apocalisse 1:5,6).
"Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha TRASPORTATI NEL REGNO del suo amato Figlio". (Colossesi 1:13).
Noi siamo entrati in un regno del quale Cristo ha ricevuto l'investitura. Questo regno non è di questo mondo: "Gesù rispose: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei: ma ora il mio regno non è di qui" (Giovanni 18:36).

Cristo è il Re di un regno dove la giustizia è stabilita da leggi perfette. Con le nostre facoltà fisiche non scorgiamo l'effettiva esistenza di un governo dove c'è un Sovrano, vale a dire un'autorità suprema, e dei sudditi, cioè dei servi che, in realtà, essi stessi svolgono un ufficio di notevole onore.

E quando uno se ne rende conto, viene pervaso dalla consapevolezza di far parte di un organismo al quale è conferita elevata dignità, come se fosse entrato a far parte di un sistema organizzato nei minimi particolari, dove ogni membro ha il suo compito da portare a termine con gioia e zelo.

l'incarico va svolto osservando il Re sul suo trono che è sempre favorevole nei nostri confronti e continua il suo costante servizio di avvocato e sacerdote.

Gli effetti benefici del lavoro svolto in questo regno, hanno conseguenze pratiche anche in questo mondo dove noi viviamo, perché ognuno, nella propria vita pratica e attività lavorativa, trasmetterà e applicherà le leggi del regno a cui appartiene. Di conseguenza anche nella nostra realtà umana, se facciamo fruttare il talento a noi affidato, tale servizio potrà essere considerato parte dell'opera di Cristo perchè è fatto nel suo nome. Chi così procederà vedrà gente venire alla salvezza, gente salvata che viene confortata , curata e ristorata; vedrà il regno di Cristo saldamente stabilito in sé stesso (Il regno di Dio non viene in maniera da attirare gli sguardi; né si dirà: Eccolo qui o eccolo là, perché, ecco il regno di Dio è dentro di voi. Luca 17:20) e i riflessi si espanderanno intorno a sé per opera del Signore e attraverso la potenza dello Spirito Santo.

Nel regno dove le leggi sono amministrate con perfetta giustizia imparziale, lì non c'è da essere delusi, perché è il luogo dove il Re ha la sua autorità sovrana.

Importante è però avere sempre la consapevolezza che, finché siamo in queste contrade, saremo sempre a rischio che tutto questo venga offuscato, nascosto e paralizzato se non ne consideriamo l'effettiva realtà in Gesù Cristo.

"PERCIO', RICEVENDO UN REGNO CHE NON PUO' ESSERE SCOSSO, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore!" ( Ebrei 12:28).

Daniela Michelin Salomon

2 commenti:

  1. Ricevere il Regno come un dono gratuito di Dio: lo riceviamo per fede, con speranza.. ma cosa riceviamo? Ad esempio una chiesa evangelica, il Vangelo stesso, benedizioni e doni spirituali.. Cristo è il Re, i credenti sono i suoi sudditi, il Vangelo è il Suo scettro, i comandamenti sono le leggi del Regno. Una persona riceve per dono questo Regno quando è liberato dalle tenebre e si rigenera con le benedizioni della Grazia.
    Grazie Daniela, benedizioni cara!

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