domenica 7 aprile 2013

L'amore anche per chi ci è nemico

"Gli uomini già citati per nome si alzarono e presero i prigionieri; del bottino si servirono per rivestire tutti quelli di loro che erano nudi; li rivestirono, li calzarono, diedero loro da mangiare e da bere, li unsero, condussero sopra degli asini tutti quelli che non si reggevano per la fatica e li condussero a Gerico, la città delle palme, dai loro fratelli, poi se ne tornarono a Samaria" (2 Cronache 28:15).
Questo racconto mi fa pensare alla parabola del buon samaritano, ne sembra quasi la fotocopia; è il cuore di chi ha compassione anche dei nemici:

"Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare, se ha sete dagli da bere (...) non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene" (Romani 12:20,21). "Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano" (Matteo 5:44).

Questo è come un olio lenitivo, un balsamo che guarisce ogni ferita causata dalla nostre cattiverie e dalle nostre percosse; lenisce, raddolcisce l'animo, ci veste, ci nutre ci disseta e trasporta, o ci trasporta, fino all'osteria, fino a casa, fino dai nostri fratelli.

Che il cuore del samaritano sia il nostro; non diventiamo insensibili come i religiosi, che pensavano di essere a posto nelle loro presunte funzioni e pratiche religiose, diventando come gente che non ha un cuore che palpita. Ma occupiamoci di chiunque sui nostri sentieri incontriamo ferito, confuso, bisognoso; prendiamocene cura, prendiamoci cura pure di quelli che ci odiano; diamo loro da mangiare e da bere, preghiamo per loro; non portiamo mai del rancore, perché danneggerebbe solo noi stessi.

Che l'amore di Cristo regni nei nostri cuori e sia l'ingrediente principale della nostra vita, perché nell'amore per Dio e per il prossimo dipendono tutta la legge ed i profeti. (Matteo 22:40).

Daniela Michelin Salomon

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