martedì 2 aprile 2013

Presenza assicurata

Quando leggo la Parola di Dio nell'Antico Testamento, mi ritrovo spesso, anzi quasi sempre di fronte alla storia degli uomini che si ripete, e poi si ripete di nuovo, proprio come non ci fosse nulla di nuovo sotto il sole (Ecclesiaste 1:9).

In 2 Cronache 23 vediamo che per riuscire a stabilire un re, si dovette fare un'alleanza con i capi delle centurie; in seguito, bisognava circondare il re da ogni lato, con le armi in mano per difenderlo. Il diadema doveva essere posto sulla testa del re consegnandogli la legge, veniva poi proclamato sovrano.

Il saggio sacerdote Ieoiada, coraggioso promotore dell'azione, con tutto il popolo fecero un'alleanza per la quale Israele doveva essere il popolo del Signore.

Non c'era alternativa per il popolo che voleva essere fedele se non entrare nel tempio di Baal e demolirlo; infatti face a pezzi tutti i suoi altari e le sue immagini, uccisero pure, davanti agli altari Mattan, sacerdote di Baal.

Furono poi stabiliti dei sacerdoti levitici come sorveglianti sulla casa del Signore, per offrire olocausti con gioia e canti di lode. Anche dei portinai vennero collocati per vegliare su chi entrasse nella casa. Presero inoltre degli uomini ragguardevoli che avevano autorità sul popolo e fecero sedere il re sul trono reale.

"Tutto il popolo del paese era in festa e la città rimase tranquilla quando Attalia fu uccisa con la spada". (versetto 21).

In questa vicenda si può vedere ciò che avviene quando si desidera appartenere al Signore. La storia non cambia, sia che si tratti di un popolo, o della Chiesa, e al limite anche della singola persona.

Le tappe sono le medesime per proclamare Re, nel nostro caso, Gesù sulle nostre vite e per farci giungere a una gran festa e alla tranquillità del cuore.

Questo sentiero è aperto per qualunque gruppo, ma al limite estremo, anche per il singolo, come era valido per la chiesa di Laodicea, l'ultima infedele chiesa dell'Apocalisse. Gesù non si rivolge più all'insieme della chiesa, ma a "qualcuno"; "se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me" (Apocalisse 3:20).

La visione dell'insieme del popolo deve essere sempre contemplata, e posta davanti ai nostri occhi; ma se anche le prospettive e le condizioni fossero tali da rimanere soli, le promesse del Signore non cambiano: la sua presenza è assicurata.

Daniela Michelin Salomon

1 commento:

  1. Egli è con noi, sempre, ogni giorno, in ogni momento della nostra storia. Anche quando tutto ci sembra buio, la sua luce, la luce della Pasqua, è pronta a sfolgorare nella nostra vita.

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