domenica 12 maggio 2013

Dimmi dove ti siedi e ti dirò chi sei

Libro di Ester.

Un posto per sedersi lo si può trovare ovunque. Ci si può sedere su divani d'oro e d'argento sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco, di madreperla e di pietre nere (Ester 1:6). Oppure, ci si può sedere irritati a oriente di una città come Giona, per vedere quello che sarebbe successo alla città (Giona 4: 4,5); oppure, ci si può rilassare come Abraamo che sedeva all'ingresso della propria tenda nell'ora più calda del giorno, e incontrare degli angeli (Genesi 18); ma di noi, redenti, è detto che Dio: "ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù" (Efesini 2:6). Non ci "farà" sedere, ma è un avvenimento che si è compiuto nel passato e in una Persona.

Come possiamo realizzare il fatto di non essere più nel letame, ma di essere invece seduti con i nobili ed eredi di un trono di gloria? (1Samuele 2:8) Considerando di essere stati posti in Cristo Gesù. Quando Lui moriva io ero in Lui e morivo con Lui; quando Lui risuscitava io ero in Lui e risuscitavo con Lui; quando Lui si è posto a sedere nei luoghi celesti io ero in Lui e mi sono seduta con Lui!

Il mio riposo completo è il traguardo raggiunto da Cristo una volta per sempre. Non devo più raggiungere "il mio sedermi" nei cieli e "il mio contemplare dall'alto" la maestà e la magnificenza del governo del mio Signore, perché sono vicina a Lui, molto vicina a Lui...sono in Lui!

"Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono" (Apocalisse 3:21).

Per i figli di Dio esistono due realtà di sedersi spiritualmente in cielo. Uno è quella acquistata per noi da Cristo per mezzo della Sua opera, che ci permette già, di realizzare in parte, che siamo seduti nel cielo in Cristo; e l'altro è un sedersi sul trono, presso a Cristo, che verrà conferito a chiunque vincerà.

Possiamo riconoscere chi siamo se il nostro privilegio è quello di essere seduti nei luoghi celesti in Cristo Gesù; ma ancora di più, conosceremo chi saremo se, vincendo, riceveremo dignità tale da sederci presso a Cristo sul Suo trono!

Nel libro di Ester, nel primo capitolo, il re Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia su centoventisette province, sedeva sul suo trono nel suo regno a Susa, la residenza reale, e fece un convito per tutti i suoi principi e i suoi servi. Riunì l'esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province e fecero festa per ben centottanta giorni; erano seduti su divani di tale valore, da far girar la testa a chiunque ama la ricchezza. Ma il vero ricco, in questa storia, era Marocheo che sedeva presso la porta del re vegliando e riuscendo, in questo modo, a scoprire il progetto di un attentato alla vita del re.

Il sedersi per far festa, ingrassarsi e bere, porta alla dissolutezza.

Il sedersi alla porta del re per stare attenti, osservare e vegliare conduce alla salvezza!

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