Leggere Neemia 13.
Quando c'è troppo da fare, troppo da mettere a posto, troppo da risistemare ci può cogliere l'affanno!
Neemia, tornando da Babilonia, si ritrova in una situazione di indescrivibile disordine, ed è sufficiente leggere l'ultimo capitolo del suo libro per rendersene conto e capirne la portata.
- Non si lascia prendere dall'affanno.
- Di nuovo si arrabbia parecchio: "Lì rimproverò, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli" (versetto 25);
- Non sembra che Neemia fosse un uomo accondiscendente e mansueto!
- Non chiudeva gli occhi per non vedere.
- Non faceva finta di niente, dicendo: "Tanto siamo tutti peccatori; vediamo di aggiustarla pensando al positivo e in modo costruttivo!"
Neemia decide di non vivere in una bolla di sapone colorata che vola leggera nella libertà, ma che presto scoppia; invece egli cercò, amò e stabilì la giustizia.
"BEATI QUELLI CHE SONO AFFAMATI E ASSETATI DI GIUSTIZIA, PERCHE' SARANNO SAZIATI." (Matteo 5:6).
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