sabato 25 maggio 2013

Non cedere di fronte alla diffamazione

Giobbe capitolo 8.

Bildad: uomo senza discernimento, che giudica la rovina di un altro uomo come se questo fosse il castigo di un empio, mentre Dio stesso aveva testimoniato favorevolmente dell'irreprensibile Giobbe.

La prova, anche quella più estrema, non sempre è conseguenza di un castigo, ma può essere inviata per una correzione o un aiuto per aprire gli occhi e poter vedere al di là di ciò che non scorgiamo. Ma gli amici possono diventare infidi e ferire più della prova stessa!

Essi possono prendere di mira persino i figli del giusto e colpire in questo modo ancor più nel vivo: "Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui, egli li ha dati in balia del loro misfatto" (versetto 8). Essi non considerano, nemmeno per un momento, le attitudini e le intenzioni; come nel caso di Giobbe, che,dopo il termine delle feste a cui i suoi figli partecipavano, "li faceva venire per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva un olocausto per ciascuno di essi, perché diceva: "Può darsi che i miei figli abbiano peccato e abbiano rinnegato Dio in cuor loro". Giobbe faceva sempre così" (Giobbe 1:5).

Il bello è, che quando un amico di discernimento non ne ha nemmeno sotto le scarpe, tante volte si comporta ancor più crudelmente: non colpisce direttamente, ma insinua, senza accorgersi di ferire l'anima che già è in travaglio per conto suo!

E così Giobbe si sente dire parole simili: "Ma tu se ricorri a Dio e implori l'Onnipotente, se proprio sei puro e integro..." (Giobbe 8:6); dopo una lunga descrizione dei mali di Giobbe e eventuli cause, Bildad conclude nel capitolo 18, con questa frase: "Certo, sono tali le dimore dei perversi, tale è il luogo di chi non conosce Dio" (versetto 21).

Chi dice queste frasi è un amico lontano dal cuore e dalla prova di Giobbe. Meno male che Giobbe reagisce e non subisce, rispondendo: "Fino a quando mi affliggerete e mi tormenterete con i vostri discorsi? Sono gia dieci volte che m'insultate e non vi vergognate di malmenarmi" (Giobbe: 19: 2;3); "Voi siete inventori di menzogna, siete tutti quanti medici da nulla" (Giobbe 13:4).

Sotto tali pressioni però, non tutti ce la fanno a reagire, e rischiano di soccombere alle provocazioni come fossero delle spinte che fanno cadere nel burrone della disperazione; portando la persona talmente in una condizione di fragilità, che il peccato non è certo semplice da schiviare! Allora sì! che gli amici arrivano di corsa per dirti: "Visto che avevamo ragione? Sei un empio!"

Dunque, la provocazione che porta a subire le diffamazioni, se la porti via il vento come una nuvola che si dilegua; anzi, i venti che arrivano da ogni direzione in modo che la strapazzino in fretta e la facciano sparire!

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