domenica 23 giugno 2013

Tutto appartiene a Dio

"Conosco tutti gli uccelli dei monti, e quel che si muove per la campagna è a mia disposizione. Se avessi fame non te lo direi a te, perché mio è il mondo, con tutto quel che contiene" (Salmo 50:11,12).

Io vivo fra i monti! Se sto in piedi e giro su me stessa, attorno a me, vedo solo montagne verdi e gli uccelli del cielo non mancano mai all'appello.

In questo momento sto osservando un allegro e cinguettante codirosso maschio posato su un filo della luce; Dio conosce pure lui che ha le penne scure e la coda rossa mattone, e mi rendo conto che il mondo con tutto ciò che contiene è territorio di Dio, proprietà di mio Padre.

Un giorno dissi a un fratello in fede: "Guarda un po', tutto questo appartiene a mio Padre e perciò, essendo io coerede di Cristo, appartiene pure a me!", Ma il fratello mi rispose: "Vacci piano! Non pensare che sia così!". Sicuramente credeva che con questa mia affermazione io andassi liberamente ad appropriami della frutta del vicino. Ma probabilmente non ha ben capito ciò io intendessi dire.

Dio dice: "Sono mie infatti tutte le bestie della foresta, mio è il bestiame che sta sui monti a migliaia" (Salmo 50:10), e se è necessario Dio usa ciò che gli appartiene, perché ogni cosa è a sua disposizione (versetto11).

Quando Gesù Cristo ebbe bisogno di pagare le tasse, un pesce gli portò in bocca il prezzo giusto da pagare e non solo per sé, ma anche per Pietro; e anche Elia fu nutrito dai corvi che gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; ciò vuol dire che ogni cosa, anche gli animali, sono a disposizione del Signore e dei suoi quando Dio ritiene questo necessario, proprio perché tutto gli appartiene: "Perché mio è il mondo, con tutto quel che contiene" (versetto 12).

Non possiamo offrire a Dio come sacrificio eccellente ciò che già gli appartiene, ma ciò che lo glorifica è il nostro sacrificio di ringraziamento conseguenza dello stupore della grandezza di tutti i suoi doni presenti, futuri ed eterni. Il sacrificio del ringraziamento accompagnato dall'impegno di regolare bene il proprio comportamento, ci permetterà di vedere la salvezza di Dio (versetto 23).

Il Salmo 50 cantato


Il gran Signor (Salmo 50)

Fiume 1993, Ginevra 1551, Iafrate 1999

1. Il gran Signor la terra convocò
e il Suo creato avanti a Lui tremò,
Egli il Suo popol vuole giudicar,
contro di lui ancor testimoniar:
"No, non ti chiedo bestie da immolare
né i tuoi agnelli di sacrificare".

2. "Io della terra solo il gran Signor,
degli animali sono il Creator:
ringraziamento sol voglio accettar
e nel bisogno sempre Te salvar.
Ma la mia ira sta già per colpire
l'empio che suol la legge trasgredire".

3. "Or chi di cuore mi ringrazierà
più che un altar mi glorificherà
ed a colui che, con la sua attenzion,
vigila sempre sopra ogni azion,
se nel timor ei vive, e con purezza,
io mostrerò la grande mia salvezza.

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