giovedì 3 ottobre 2013

Il canto del gallo

"E subito, per la seconda volta, il gallo cantò. Allora Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detta: "Prima che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte". E si abbandonò al pianto" (Marco 14:72).

Nella mia valle l'orizzonte si sta colorando delle tinte dell'alba, ma la natura intorno a me è ancora avvolta dal buio. Nel mio pollaio il galletto americano si sta scatenando a cantare; è incredibile il ritmo col quale esprime il suo "chicchirichi". Conto i secondi e, da un canto all'altro, ne passano solo quindici.

Non so se il gallo che cantava al tempo di Pietro fosse così deciso nell'esprimere la sua gioia all'arrivo del giorno, ma se quello era il ritmo, vuol dire che Pietro rinnegò il Signore per tre volte in meno di quindici secondi. Sicuramente quel gallo non era sveglio come il mio; comunque il rinnegamento di Pietro per tre volte è avvenuto senz'altro in un arco di tempo brevissimo e dopo i suoi buoni propositi di seguire il Signore fino alla morte (Marco 14:31).

Questo ci fa capire di che pasta siamo fatti per nostra natura; non solo siamo dei vigliacchi e abbandoniamo, ma siamo pure in grado di tradire e ancor peggio non sappiamo mantenere la parola data nemmeno per la causa più nobile.

Tutto ciò succede fino al giorno che Cristo giunge con la sua grazia impartita a gente che non la merita , anzi che merita invece la riprovazione. Infatti la grazia non può nemmeno essere guadagnata perché è gratuita, ma potente da avvicinare l'anima al Signore a tal punto da diventare uno spirito solo con Lui (1 Corinzi: 6:17), e da quel momento non esiste più rinnegamento, ma bensì la stessa sorte del Signore; infatti tutti gli apostoli bevvero lo stesso calice del loro Maestro (Marco 10:39). Da dove veniva questa forza se non da Cristo stesso che viveva in loro per lo Spirito?

Non è più necessario imprecare e giurare fino al punto di rinnegare per poter salvare la propria vita, perché la propria vita  è già stata trovata per l'eternità e nessuno può rapirla, perché è al sicuro nello scrigno di Dio e sigillata dall'opera di Cristo
.
Ed ora il gallo canti pure finché vuole, noi non piangeremo più, ma ci uniremo a lui cantando e salutando l'alba che già sta irradiando l'orizzonte.

Daniela

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