domenica 17 novembre 2013

Il Dio sovrano

Dal libro del profeta Isaia.

"Il Signore degli eserciti l'ha giurato, dicendo: "In verità come io penso, così avverrà...Il Signore degli eserciti ha fatto questo piano; chi potrà frustrarlo? La sua mano è stesa; chi gliela farà ritirare?" (Isaia 14: 24;27).

"Voi tutti abitanti del mondo, voi tutti che abitate sulla terra, quando il vessillo sarà issato sui monti, guardate! Quando la tromba suonerà ascoltate! Poiché così mi ha detto il Signore: "Io me ne starò tranquillo e guarderò dal mio posto, come un calore sereno alla luce del sole, come una nube di rugiada nel calore della mietitura" (Isaia 18.3;4).

Da ciò che si legge nelle tante profezie, nella prima parte del libro di Isaia, si vede chiaramente che Dio ha la sua mano sul destino delle nazioni e ne profetizza in anticipo il futuro.

Sarà che erano altri tempi, altre dispensazioni e che questi giudizi certi, diretti verso varie nazioni, fossero un'azione del Dio che muta le proprie opinioni e decisioni; insomma un Dio burlone che si diverte, attraverso le ere, a cambiare modi di fare; oppure un Dio che, in questo tempo, sia andato in viaggio, lontano, in qualche remota eternità, lasciando il mondo al suo stesso iniquo governo; o magari Egli è un Dio che dorme e avrà chiuso gli occhi, in questi ultimi millenni, sul destino delle nazioni.

Credo che sia l'uomo ad aver girato le spalle alla realtà, abbia chiuso gli occhi per non vedere e abbia deciso di guardare verso la supremazia dei potenti della terra, come se essi avessero ricevuto il loro potere dalle loro prestigiose facoltà. A questo proposito Gesù disse a Pilato: "Tu non avresti alcuna autorità su di me se ciò non ti fosse stato dato dall'alto (Giovanni 19:11).

Dio non muta, non è lontano, ma siede sovrano e sta a guardare ciò che Egli stesso ha decretato e nessuno può frustrare i suoi piani.

"Il "dio" di questo ventesimo secolo non assomiglia al supremo Sovrano delle Sacre Scritture più di quanto la debole luce di una candela non faccia con la gloria del sole di mezzogiorno. Il "dio" di cui si parla dal pulpito medio, dalle aule delle Scuole Domenicali, che si menziona nella letteratura contemporanea, e che si predica in tante cosiddette conferenze bibliche non è che una fantasia dell'immaginazione umana, un'invenzione di un lacrimoso sentimentalismo. I pagani al di fuori dell'ambito cristiano formano i loro "dei" con pietra e legno, mentre milioni di pagani nel contesto della cristianità, si fabbricano un "dio" secondo i criteri della propria mente carnale. In realtà essi non sono che atei, perché non c'è nessuna possible alternativa fra un Dio assolutamente sovrano, e nessun dio del tutto. Un "dio" la cui volontà possa essere resistita, i cui progetti possano essere frustrati, i cui propositi possano essere messi in scacco matto, non possiede alcun titolo ad essere deità; lungi dall'essere adeguato oggetto di culto, non merita altro che disprezzo" (Arthur W. Pink).

Daniela

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