giovedì 14 novembre 2013

L'anima appagata.

(Dal Cantico dei Cantici)

L'anima appagata è colei che ha trovato una "home", un focolare domestico, un luogo, degli appartamenti, un letto verdeggiante, delle case con le travi di cedro e i soffitti di cipresso.

Chi arriva in queste contrade della comunione intima con Dio, nel calore del suo amore e della sua presenza, può bene esprimere, come Salomone, dei versi carichi di emozione, passione e piacere.


Il Cantico dei Cantici è certamente il forte abbraccio nell'amore di Dio: "La sua sinistra sia sotto il mio capo, la sua destra mi abbracci" (C.dei C:2:6). Per colei che è nelle braccia dell'amato, è l'intimità sublime nella conoscenza delle Sue perfezioni; e la vera felicità di tale anima appagata è quella di godere Dio; e il Suo amore e tutta la Sua bellezza gloriosa sono il desiderio, la sorgente, la fonte di ogni soddisfazione nei sentimenti più nobili e profondi.

L'anima pellegrina trova una dimora dove viene appagata da tutto ciò che Dio è nelle sue infinite bellezze eterne, ma pure lei, nella sua perfetta bellezza, è l'oggetto del compiacimento dell' Altissimo.

Il Signore ama il Suo popolo in Cristo e trova ogni attrazione  più eccellente per il Suo cuore, proprio perché è in Cristo.
E penso pure che Dio abbia amato Giacobbe, benché non avesse nulla di amabile in sé, ma nello stesso tempo vide in lui il riflesso della Sua stessa azione in grazia, anche solo in embrione, perché Dio ama ciò che è conforme a Sé stesso.

A Dio piace la Sua sposa e trova il lei ogni bellezza e l'anima pellegrina perde tale identità per diventare per l'eternità, l'anima appagata.

Daniela Michelin Salomon

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