mercoledì 6 novembre 2013

Perdita di fiducia


Il valore dell'analisi storica di un testo o di un libro della Bibbia è di notevole importanza culturale e utile per comprendere il contesto nel quale si svolgevano i fatti. Ma quando l'analisi storica contraddice la Scrittura stessa, in quel caso subentra la perdita di fiducia in essa per chi considera la Bibbia la Parola di Dio.

Il racconto dei fatti della prima parte dell'Antico Testamento sarebbe stato, secondo l'approccio storico-critico comune nella Chiesa valdese oggi, redatto da alcuni poveri esuli dopo la deportazione in Babilonia che, nostalgicamente, là presso i fiumi di Babilonia sedevano e anche piangevano ricordandosi di Sion (Salmi 137:1), redatto quindi, raccontandosi storie, leggende e miti che e furono tramandati oralmente dalle generazioni precedenti.

Esuli disperati sotto il giudizio della deportazione avrebbero forse potuto avere la guida spirituale per scrivere le parole dell' amico di Dio: Mosè al quale il Signore parlava faccia a faccia come un uomo parla col proprio amico? (Esodo 33:11). Mosè, fedele in tutta la casa di Dio, col quale il Signore parlava a tu per tu, con chiarezza, e non per via di enigmi, e che vedeva la sembianza dell'Eterno? (Numeri 12:7-8).

Quando in uno studio biblico non si accenna minimamente al fatto che Mosè possa essere stato l'autore del Pentateuco, mentre Cristo stesso ne parla: "Infatti se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha SCRITTO di me. Ma se non credete ai suoi SCRITTI, come crederete alle mie parole?" (Giovanni 5:46) ...sorge un dubbio...

Mosè con Elia (i due grandi rappresentanti della legge e i profeti), li troviamo sul monte della trasfigurazione in compagnia di Gesù (Marco 9:4). Mosè e i profeti, nella storia del ricco e Lazzaro, vengono considerati da Abramo completamente attendibili e affidabili per essere ascoltati e da essi essere persuasi per il ravvedimento (Luca:18:18-30).

Che cosa veniva letto nelle sinagoghe ogni sabato ai tempi degli Atti degli apostoli? "Poiché Mosè fin dalle antiche generazioni ha in ogni città chi lo predica nelle sinagoghe dove viene LETTO ogni sabato" (Atti:15:21).

Si può ben capire il perché dunque che la perdita perdita di fiducia in un'analisi storica non onesta, tanto da non accennare nemmeno al fatto che Mosè abbia potuto scrivere qualcosa, sia la conseguenza logica per chi sa che Dio non si sia mai divertito a confonderci le idee.

(D.M.S.)

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