venerdì 6 dicembre 2013

La volontà di Dio.

"Non c'è salvatore fuori di me. Volgetevi a me e siate salvati voi tutte le estremità della terra" (Isaia: 45:21;22).
"... non volete venire a me per avere la vita" (Giovanni 5:40).

E' indiscutibile che Dio sia sovrano e che decida e predisponga ogni cosa; Egli  farà avvenire ciò che ha detto, ed eseguirà il disegno da lui formato (Isaia: 46.11), ma è altresì vero che l'uomo non desideri venire al Signore per avere la vita: "Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto" (Matteo: 23:37)

Chi è il cocciuto se non l'uomo che segue la sua falsa autonomia spacciandola per libertà mentre è schiavo della proprie passioni?

Come conciliare questi due mondi: dimensione uomo e dimensione Dio?
La volontà di Dio di salvare le estremità della terra, di raccogliere Israele sotto le sue ali, non annulla la sua sovranità; chi annulla la sovranità di Dio dalla propria vita è solo l'uomo che non riesce a capire che ciò che Dio vuole lo fa e ciò che l'uomo vuole rientra nella propria responsabilità.
Le due volontà, quella di Dio e dell'uomo, sono propositive ognuna nel proprio ambito, e si incontrano in ciò che Dio ha decretato dall'eternità e questo non annienta la volontà dell'uomo, la quale, nello stesso tempo, rientra nella sovranità assoluta di Dio che non viene scalfita da nulla perché Egli " farà avvenire ciò che ha detto, eseguirà il disegno da lui formato" (Isaia 46.11).

Ciò che Dio vuole "nello spazio tempo" avrà come risultato ciò che Dio ha voluto e decretato fin dall'eternità.

Questo sentiero ci conduce alla semplice considerazione che Dio è lassù e l'uomo è quaggiù e che all'uomo non è permesso andare oltre la soglia di ciò che Dio si è compiaciuto di rivelare, rammentandoci che l'uomo non è Dio e "non può misurare le acque nel cavo della sua mano; non può prendere le dimensioni del cielo con il palmo; non può raccogliere la polvere della terra in una misura, non può pesare le montagne con la stadera e i colli con la bilancia; non può prendere le dimensioni dello spirito del Signore; perché Dio stesso non ha nessuna intenzione di consultare l'uomo per ricevere istruzione o per imparare il sentiero della giustizia o per conoscere la saggezza e il discernimento" (da Isaia 40:12;14).

Goffredo Varaglia (1532-1558). Pastore valdese morto martire,  in Piazza Castello, a Torino, il 23 marzo 1558
"Dio tuttavia, non opera in noi con la sua grazia come se fossimo delle creature senza ragione, ma come delle creature che possediamo una volontà; la quale per essere buona e in accordo con l'ispirazione divina, deve essere preparata dal Signore, che produce in noi il volere e l'operare, secondo i propositi della sua volontà (Filippesi 2.11). Per questo dobbiamo guardarci dal consentire ad alcuni Scolastici, il quali sostengono che possiamo amare Dio con le nostre forze naturali, che Dio non nega la sua grazia a chi fa ciò che può, e altre simili assurdità che ricordano la dottrina di Pelagio, confutata dal Concilio di Gerusalemme, da Sant'Agostino e da altri dottori cattolici".

Daniela Michelin Salomon.



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