sabato 25 gennaio 2014

L’appello al ravvedimento

Il regno di Dio si manifesta dunque in Gesù di Nazaret, il Re messianico, il Signore. Il regno di Dio si avvicina a noi in Lui e con Lui. Come tale Egli non “invita” ad entrare nel Suo regno, non implora di “aprirgli la porta del cuore” ed “accettarlo” (“poverino… fagli un favore”), ma Egli comanda, come un vero Re e Signore, anzi, come il Re dei re ed il Signore dei signori. Egli comanda e dice: “Ravvedetevi perché il regno dei cieli è vicino”.

Quelli di Gesù sono imperativi, non “condizionali”. Egli non dice: “Se vuoi… se hai tempo… quando ti fa comodo… magari vieni dietro a me… non pretenderò troppo da te… sbriga pure le altre tue faccende, e poi magari vieni … ti accoglierò così come sei … non pretenderò nulla da te”! Questa è solo la pseudo-evangelizzazione che si sente spesso oggi, lo pseudo-vangelo che la nostra generazione sembra gradire più di qualsiasi altro, un falso vangelo.

Vediamo così in questo stesso testo come Gesù “Mentre camminava lungo il mare della Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini». Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono. Passato oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni, suo fratello, i quali nella barca con Zebedeo, loro padre, rassettavano le reti; e li chiamò. Essi, lasciando subito la barca e il padre loro, lo seguirono” (18-24).

“Venite”, Dio in Gesù dice a coloro ai quali dall’eternità Egli ha scelto di concedere la Sua grazia, ed essi vengono, subito ed irresistibilmente. Ai Suoi Gesù dice: “Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v'ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; affinché tutto quel che chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo dia” (Giovanni 15:16). Non sarebbero andati dietro a Gesù se essi non fossero stati prima scossi dallo Spirito Santo e liberati dalla loro indolenza ed egocentrismo, dai loro comodi e peccati favoriti. Essi sono chiamati da Gesù che, per primo, impartisce loro la facoltà di rispondergli favorevolmente. Quella che Gesù impartisce è la forza abilitante che aveva fatto in modo che Lazzaro, morto, uscisse fuori dalla sua tomba e tornasse a vivere e a camminare. Gesù infatti, "gridò ad alta voce: «Lazzaro, vieni fuori!» Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare»" (Giovanni 11:43-44). Noi non siamo meno morti e “puzzolenti” (nei nostri peccati) di quel Lazzaro, ma quando Cristo chiama i Suoi eletti, essi “sentono la forza tornare loro nelle gambe”, si alzano e “camminano”, “Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono. … Essi, lasciando subito la barca e il padre loro, lo seguirono”. Non hanno fatto domande, non hanno posto condizioni a Gesù: hanno lasciato le loro cose e, con fiducia, hanno seguito Gesù. E’ il miracolo della conversione che avviene ancora oggi e che si ripete, il vero miracolo. Era successo personalmente allo stesso evangelista Matteo: "Poi Gesù, partito di là, passando, vide un uomo chiamato Matteo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli, alzatosi, lo seguì" (Matteo 9:9).

Gesù “passa” (ancora oggi) e dice: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino». Abbandonate i vostri idoli e i vostri signori, e dà loro nel contempo la forza per strapparli dalle loro grinfie ed abbandonarli senza rimpianti. Ravvedetevi: li avete serviti per fin troppo tempo: che cosa veramente ne avete guadagnato? Venite dall’unico legittimo Signore del cielo e della terra che giammai vi deluderà. E’ vostro preciso dovere sottomettervi a Lui. Se non lo fate ora quando viene a voi nella Sua grazia, sarete costretti a piegarvi di fronte al Suo giudizio e la Sua ira. Che ci piaccia o no sentirlo, il ribelle allora: "...egli pure berrà il vino dell'ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello" (Apocalisse 14:10).

Quali sono gli idoli ed i “signori” dai quali Gesù, che vi chiama ancora oggi, vuole e può liberarvi? Se non li abbandonate oggi, essi saranno un giorno la vostra rovina.

Testo tratto da questo sermone.

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