sabato 21 maggio 2016

"Teocrazia" trionfalista



La mia personale definizione di "teocrazia trionfalista" che presuppone l'"incarnazione" del Figlio di Dio nella chiesa, cioè in persone fisiche,
è semplicemente l'illusione di un impero cristiano, ovvero un regno terrestre che viene edificato soltanto mediante mezzi autonomi dell'uomo stesso con un conseguente attaccamento alle cose della terra. Il Cristo viene identificato nella chiesa e perde la sua caratteristica di persona, di Dio personale, e non si sa in quale "luogo" trovarlo se non nella chiesa conquistatrice.
Una evidente conseguenza del regno teocratico della chiesa nel presente è che la patria migliore  di Ebrei cap. 11, cioè quella celeste, viene eclissata dalla città terrena; non solo, ma intere sezioni bibliche escatologiche (future) non hanno più la loro ragione di essere considerate.

Ma in realtà Cristo ha inaugurato il Suo Regno col Suo trionfo alla croce e la crescita del Regno avviene in modo incomprensibile e come "velato": "Diceva ancora: il regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno, e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia come. La terra da sé dà il suo frutto..." (Marco 4:26). Il Regno di Dio è iniziato alla venuta dello Spirito Santo a Pentecoste e la Chiesa è chiamata a lavorare per il Regno, ma Gesù aveva avvertito i Suoi discepoli che soltanto al Suo ritorno il diavolo e tutti gli operatori d'iniquità sarebbero stati annientati: " Signore non avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come mai dunque c'è della zizzania? ...lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura...Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano con il fuoco, così avverrà alla fine dell'età presente" (Matteo 13:27; 40); "Il Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi" (Rom. 16:20).

"Amen! Vieni, Signore Gesù! (Ap. 22:20)


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