martedì 27 dicembre 2016

Profezia (7)

La pietra che cade dall'alto è la seconda venuta del nostro Signore Gesù Cristo, la sua venuta "con gran potenza e gloria". Quando esisteranno i dieci regni, "ferro e argilla", regnerà sulla terra una spaventosa apostasia. La grande civiltà delle Nazioni, sebbene abbia il nome di "cristiana", come si fanno chiamare le nazioni che la sostengono, sarà diventata completamente anticristiana. Allora si compirà la prima parte del salmo 2. La sua ribellione contro a Dio e contro al Suo Unto, prevista dal salmista, si realizzerà appieno. Allora verrà il colpo distruttore. L'intervento divino, che gli uomini di quel tempo non si aspetteranno , giungerà improvviso. L'Iddio del cielo stabilirà il regno di Cristo e metterà sul trono il Suo Re sopra il monte di Sion: ma il primo atto di Dio sarà la completa distruzione e il giudizio dell'ultima forma del dominio delle nazioni sul mondo. Allora avrà fine "il giorno dell'uomo" con il suo tanto vantato progresso, con la sua decantata civiltà e con la sua abominevole deificazione dell'uomo. Il suo sole tramonterà circondato dalle oscure nuvole del giudizio. Gli uragani dell'ira e dell'indignazione divina spazzeranno via tutto quello che sfidò Dio e rigettò il Suo dono più caro e più grande.

Agli uomini increduli, anche se religiosi, tutto questo suona abbastanza male: spesso si domandano: Ma è possibile che tutto questo avvenga? Ma poco importa ciò che l'uomo pensa; questo è scritto nella parola della Verità, l'infallibile Parola di Dio.

Ci accordi Dio che il progresso moderno, senza Dio e senza Cristo, non venga ad oscurare alla nostra vista la vera fine di questa età e della sua gloria fittizia.

Nondimeno vi è un aspetto gradevole, una luce in questo quadro oscuro: la pietra che esegue il giudizio diventò un gran monte che riempì tutta la terra. E' la rappresentazione dell'ingresso del regno del Signore Gesù Cristo. Allora sarà stabilito il vero regno di Cristo, regno effettivo, letteralmente e politicamente, e tutte le nazioni della terra saranno sottoposte al governo glorioso e pacifico del Figlio dell'Uomo.





Alla fine di queste brevi riflessioni sulla profezia, ciò che conta per l'uomo moderno è constatare la realtà, in questo caso, la realtà degli avvenimenti storici già predetti da Dio molti secoli prima che avvenissero; anche per il più dubbioso e incerto  "Tommaso", dunque c'è un invito da parte mia a una semplice constatazione realistica in modo da poter giungere ad esprimere , credendo, queste parole di appartenenza: "Signor mio e Dio mio!" (Giovanni 20:28).

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