venerdì 30 novembre 2012

ANATEMA (Galati 1)

"Gesù Cristo, che ha dato sé stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo malvagio" (v.4).

"Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo adesso; se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema" (v.9).

Anatema: persona destinata alla distruzione.

Anche solo con questi due brevi versetti, possiamo già dipingere un quadro dalle chiare linee e svariate sfumature.

Ai nostri giorni un altro dipinto si contrappone al primo, con colori altrettanto vivaci e apparentemente vitali, simile a un fiore di plastica identico a quello vero in forma e colore, ma senza profumo, né vita, né delicatezza al tatto.

Entrami hanno come risultato finale la pace, fiore che tutti noi desideriamo più dell'oro. Un petalo del fiore finto é la prospettiva futura di pace e unità mondiale delle varie religioni; tanti sforzi sono fatti in questa direzione per includere in un grande abbraccio le tante vie per giungere a Dio.

Ma esiste un secolo malvagio dal quale dobbiamo essere sottratti. In questo secolo sono predicati vari vangeli...che poi un altro vangelo non c'é! (v.7). Si può parlare di varie vie... che poi di Via ce ne una sola! (Gio.14:6).

E' la Scrittura che è drastica a questo proposito e dice: sia anatema chinque predica un altro vangelo!

Queste non sono parole nostre, o parole umane, ma sono scritte nell'autorevole Parola di Dio ed è per questo che fanno tremare e conducono chi legge a lasciarsi penetrare da questa spada affillata a doppio taglio capace di dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla, giudicando i sentimenti e i pensieri del cuore. (Ebrei 4:12).

L'ago della bussola di Dio per la salvezza dalla condizione in cui siamo nel secolo malvagio, indicherà sempre l'opera di Gesù Cristo che ha dato sé stesso per i nostri peccati; permettendoci di ricevere il dono di Dio che non é in virtù d'opere, ma per pura grazia. (Efe.2:8).
Da questo nucleo sorge la vita eterna e una lode di riconoscenza nella gioia, nella pace, nella tranquillità e nella visione anticipata del nuovo giorno, dove Dio abiterà con noi e asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi. (Ap.21:4).

Per chi, come l'eunuco credette al lieto messaggio di Gesù e continuò il suo viaggio tutto allegro (Atti8:35-39), già in questa vita:" l'inverno è passato, il tempo delle piogge è finito, se ne andato; i fiori spuntano sulla terra, il tempo del cantare è giunto, e la voce della tortora si fa udire nella nostra campagna".( Cant.de Cant.2:11).

Oh! Come è bello il giorno che Dio dona alla terra! Salutiamo l'aurora con gioia, il suo chiarore rende sempre la pena più leggera. La sua calma tranquillizza il dolore.

Fra i lavori, i giorni della settimana, uno dopo l'altro trascorrono e il tempo se ne va e sulle sue ali porta il mattino dei più bello dei giorni.

E' bello per la terra dove, sotto i santi portici, la voce d'amore proclama il perdono. E' bello per il cielo, dove s'innalzano i cantici, il profumo dell'orizzonte.

Celeste dono di un tenero Padre, giorno di riposo per i suoi figli! Oh quanto è bello il giorno che Dio dona alla terra! Salutiamo l'aurora con i nostri canti.

Tradotto dall'innario valdese" Psaumes et Cantques"; inno 271.

Nessun commento:

Posta un commento