martedì 8 gennaio 2013

Abbandonato

"Aristarco, mio compagno di prigionia, Marco, il cugino di Barnaba...e Gesù detto Giusto. Questi provengono dai circoncisi, e sono GLI UNICI CHE COLLABORANO CON ME per il regno di Dio, e che mi sono stati di conforto" (Colossesi 4:10,11). "Tu sai questo: che tutti quelli che sono in Asia mi hanno abbandonato." (1Timoteo 1:15).

Io mi chiedo: "Come si fa ad abbandonare un apostolo Paolo?"

La cristianità abbraccia oramai una buona parte del mondo e noi crediamo forse che se l'apostolo Paolo venisse a farci visita sarebbe acclamato dalle chiese cristiane? Tanti parlano di lui, ma se lui parlasse tanti lo abbandonerebbero immediatamente perchè lui eserciterebbe l'autorità conferitagli da Dio per richiamare le chiese all'ubbidienza della Parola di Cristo. Forse le chiese "liberali" sarebbero più gentili e con il loro garbo gli direbbero: "Fratello Paolo, tu sei figlio della tua cultura, perciò ti capiamo!". Ma questo sarebbe l'abbandono vestito d'amore e gentilezza che fa ancora più male, perché nel nome della libertà in realtà si rifiutano le riprensioni e le direttive della Bibbia per trovare mille sotterfugi per vivere nel "liberalismo" dei propri desideri, per appagare tutto ciò che la carne brama.

Così pure il Signore Gesù: pensiamo forse che se venisse nelle nostre chiese sarebbe riconosciuto dalla maggioranza delle persone e dei pastori? Io penso di no! Penso che darebbe molto fastidio perché metterebbe in luce la nostra condizione, e di conseguenza sarebbe pure Lui abbandonato come lo fu nel momento cruciale della sua vita da tutti, anche dai suoi discepoli.

Lungo il corso della storia abbiamo molte testimonianze che questa fu la stessa sorte di grandi servitori di Dio (che tante volte venivano poi "scoperti" dopo la loro morte). Sono stati degli abbandonati, dei rifiutati, dei solitari o imprigionati, non sono stati riconosciuti, sono stati come "la spazzatura del mondo, come il rifiuto di tutti" (1Corinzi 4:13). "Di loro il mondo non era degno" (Ebrei 11:38).

Anche per il mondo religioso "liberale" per quella fetta di cristianesimo che porta anche il nome di Cristo, darebbe molto fastidio ascoltare gente che predica la sana dottrina e infatti la realtà odierna lo dimostra e rispecchia versetti di duemila anni fa che si trovano nella Bibbia: "...non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito d'udire si cercheranno maestri in gran numero secondo le loro proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole" (2 Timoteo 4:3).  "Aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la potenza." (2 Timoteo 3:5).

Le forme della pietà: portare il nome di Cristo, compiendo tutte le funzioni esterne della pietà, sentendosi "a posto" avendo adempiuto il proprio dovere religioso che appaga la carne, ma che non serve a nulla e non eleva lo spirito nemmeno di un palmo al di sopra del terreno, anche se ogni cosa sembra avvolta da una pace mistica.

Il destino del mio "io".

"Ti invito a cambiare,ad abbellire la tua persona, la tua carne, a trasformarla, a profumarla, a truccarla, a rivestirla di abiti delicati, di sorrisi e di opere giuste, così sarai accettata e tutti ti stimeranno". "No, grazie! La mia carne puzza è inutile profumarla; la mia carne è orrenda è inutile metterle una maschera; la mia carne è piena di piaghe purulenti è inutile rivestirla; la mia carne è immersa in una tristezza mortale è inutile dipingerle in viso un sorriso ipocrita". "Il destino del mio "io", della mia carne è solo la croce, e lì è la sua fine. Il tuo invito dunque non lo accetto e lascio a te il compito di ingannare le persone portandole a credere di essere accettate ed amate nella propria apparente giustizia."

Il destino della mia vita.

"Gesù Cristo, il quale ci è stato fatto da Dio...giustizia..." (1 Corinzi 1:30). "Chi ha i Figlio ha la vita, chi non ha il Figlio di Dio non ha la vita". (1 Giovanni 5: 12).

Daniela Michelin Salomon


 --------------------------------------------

Nessun commento:

Posta un commento