mercoledì 2 gennaio 2013

Correre sui sentieri antichi...

"Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma PROSEGUO IL CAMMINO per cercare di afferrare ciò per cui sono stato afferrato da Cristo Gesù ... Fratelli...CORRO verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù ... "Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, CONTINUIAMO A CAMMINARE PER LA STESSA VIA" (Filippesi 3:12,14,16).

In questo capitolo viene sviluppata l'idea del "cammino", di proseguire il cammino, di correre e di continuare per la stessa via verso la meta.

Il percorso da percorrere non è privo di avvertimenti: bisogna guardarsi dai cani, dai cattivi operai, da quelli che camminano da nemici della croce di Cristo, la fine dei quali è la perdizione. Queste sono di nuovo espressioni forti, dure che arrivano con un impatto negativo nelle nostre vite nelle quali vorremmo essere tutti fratelli in un ecumenismo che abbraccia le persone di qualunque religione. La Bibbia dichiara che ci sono due tipi di persone che si distinguono le une dalle altre dal cammino che hanno deciso di percorrere. C'è chi ha come dio il proprio ventre, e la loro gloria è ciò che torna a loro vergogna, questi hanno l'animo alle cose della terra; poi ci sono coloro che hanno la cittadinanza nei cieli da dove aspettano il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore.

Due cammini, due strade diametralmente opposte, che non s'incontreranno mai; l'una va verso il basso, l'altra va verso l'alto. Nell'una c'è l'orgoglio della vita: "io circonciso...della razza d'Israele...ebreo d'Ebrei... fariseo... irreprensibile" (5); nell'altra c'è la rinuncia a ogni vanto:". Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo...per il quale ho rinunciato a tutto..."(7-8). Nell'una si cammina da nemici della croce di Cristo, nell'altra si cammina come imitatori dell'esempio degli apostoli.

Un sentiero un cammino che conduce alla perdizione; un sentiero, un cammino che conduce alla trasformazione del nostro corpo rendendolo conforme al corpo della gloria di Gesù Cristo.

Irriducibile, incontestabile, senza messi termini la Parola di Dio dichiara l'esistenza di queste due vie; una stretta, un sentiero ripido, difficile da percorrere che conduce alla gloria, e una via larga e spaziosa dove è facile proseguire come l'acqua che scorre verso il mare, ma che mena alla perdizione (Matteo 7: 13).

L'opera di Gesù Cristo attraverso la sua opera espiatoria in croce è l'unica possibilità stabilita da Dio che ci permette d' innoltrarci sul sentiero verso la gloria, verso di Lui.

Mi unisco all'apostolo Paolo dicendo : "Io non ho  raggiunto la perfezione, io non ho raggiunto il traguardo, ma dimenticando le cose che stanno dietro proseguo il CAMMINO verso quelle che stanno davanti, CORRENDO verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù" (tratto dai versetti 12.14).

Daniela Michelin Salomon 

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