venerdì 18 gennaio 2013

DIO

"Io camminerò davanti a te, e appianerò i luoghi impervi; frantumerò le porte di bronzo, spezzerò le sbarre di ferro; IO TI DARO' I TESORI NASCOSTI NELLE TENEBRE(...) Guai a colui che contesta il suo creatore, EGLI, ROTTAME FRA I ROTTAMI DI VASI DI TERRA(...) Voi m'interrogate circa le cose future! MI DATE DEGLI ORDINI CIRCA I MIEI FIGLI E CIRCA L'OPERA DELLE MIE MANI (Isaia 45: 2,3,9,11).
Certo i tesori nascosti nelle tenebre non sono per chi contesta con il proprio Creatore, per chi gli da degli ordini e crede di potere investigarlo senza timore, per chi ne fa oggetto di studio senza rispetto; ma chi può conoscere l'Onnipotente se non colui che trema davanti alla sua Parola? "Allora tutti quelli che tremavano alle parole del Dio d'Israele si radunarono" (Esdra 9:4).

Lo studio senza certi presupposti non ha mai aperto nemmeno di un millimetro la porta della conoscenza di Dio, anzi noi che siamo rottami fra i rottami di vasi di terra, incapaci di contenere nemmeno una goccia d'acqua, pretendiamo di sondare il carattere di Dio e la sua personalità senza considerare le verità basilari, così facendo possiamo solo vederlo come un burlone che si diverte a muovere i fili della storia a suo piacimento, o di un Dio debole che cambia opinione, o di un Dio cupo, tenebroso , tiranno, oppure un Dio dolce, buono che non farebbe male a una formica.

Siamo degli stolti! Sarebbe meglio metterci un sacco in testa e andar vagando per un po', cercando di capire che con un sacco in testa non si vede dove si va, come si potrebbe dunque vedere ciò che stà al di là del sacco?

"Riconoscendo che vale la pena di studiare Dio, ci prepariamo a cominciare. Ma da dove partiamo? E' chiaro che possiamo iniziare solo dal punto in cui ci troviamo. Ciò però significa prendere l'avvio nel bel mezzo di una tempesta, perché la dottrina di Dio oggi è nell'occhio del ciclone. Intorno a noi imperversa il cosiddetto "dibattito su Dio", con i suoi slogan a sensazione. "La nostra immagine di Dio deve sparire"; "Dio è morto"; "Possiamo cantare il Credo, ma non possiamo recitarlo". Ci dicono che il "parlare di Dio", così come l'hanno praticato i cristiani storicamente, è un raffinato genere di sciocchezze, mentre la conoscenza di Dio è una completa non-entità. I tipi di dottrina che professano una conoscenza di questo genere sono accantonati come antiquati ("Calvinismo", "fondamentalismo", "scolasticismo protestante"). Cosa fare? Se si rimanda il viaggio finché non sia cessata la tormenta, si rischia di non partire mai! Bufera o non bufera, dunque partiamo, ma come programmare il percorso? Il nostro percorso sarà determinato da cinque verità basilari, cinque principi fondamentali relativi alla conoscenza do Dio, di cui i cristiani sono in possesso. Eccoli:
  1. Dio ha parlato all'uomo, e la Bibbia è la Sua Parola, che ci dà "la sapienza che conduce alla salvezza" (II Timoteo 3:15).
  2. Dio è il Signore e Re sopra il Suo mondo; Egli governa tutte le cose per la Sua gloria, dimostrando le Sue perfezioni in tutto ciò che fa, perché gli uomini e gli angeli possano adorarlo e venerarlo.
  3. Dio è Salvatore, attivo nell'amore sovrano attraverso il Signore Gesù Cristo, per riscattare i credenti dalla colpa e dalla potenza del peccato, adottarli come Suoi figli e benedirli come tali.
  4. Dio è trino; nella Divinità ci sono tre persone: il Padre , il Figlio e lo Spirito Santo; tutte e tre collaborano nell'opera della salvezza: il Padre ha progettato la redenzione, il Figlio l'ha realizzata, lo Spirito Santo la mette in  atto.

"Pietà" significa rispondere alla rivelazione di Dio con fiducia e obbedienza, fede e adorazione, preghiera e lode, sottomissione e servizio. La vita deve essere vista e vissuta alla luce della Parola di Dio. Questo, e null'altro, è la vera religione.

Da: James Packer "Conoscere Dio".

 



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