sabato 16 febbraio 2013

Chiesa

"Si tratta solo, di bevande e di varie abluzioni, insomma, di regole carnali imposte fino al tempo di una loro RIFORMA. Ma venuto CRISTO ..." (Ebrei 9:10,11).
...ma venuto Cristo, il vero Riformatore rende perfetto colui che offre il culto attraverso il suo sangue purificandogli la coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente.

Se i riformatori sui quali noi ci appoggiamo sono solo dei servi di Dio umani allora ben presto avremo le nostre delusioni, perché ogni persona per spirituale che sia, o per un cammino irreprensibile che abbia, possiede nella propria vita, finché è quaggiù, anche un "lato oscuro", quella parte che è soggetta a debolezze e infermità, che possono causare scoraggiamenti e depressioni. Un esempio lampante è quello del "principe dei predicatori": Charles Spurgeon che benché fosse ad alti livelli di cammino col Signore, dichiarò onestamente di aver sofferto molto nella sua vita di depressione.

Negli ambienti religiosi spesso bisogna apparire, l'apparenza è ciò che salva. Se tu sei conforme all'apparenza, se ti vesti, se ti atteggi da "santo" allora vai bene e sei accettato. A me è successo di frequentare una comunità vestendo coi pantaloni, sono venuti a trovarmi a casa con un bel pacchetto regalo in mano, e sapete cosa c'era dentro? Una gonna, una maglietta e un velo! Evidentemente per quell'ambiente così com'ero vestita non andavo bene! (Benché io sia d'accordo che la donna che prega e profetizza debba essere velata).

Rispettando le abitudini delle comunità, considero comunque queste esteriorità, come inutili riforme perché dettate dall'apparenza e spesso dal sentirsi a posto atteggiandosi secondo le abitudini che non rigenerano, che non trasmettono nulla di ciò che è di Cristo, ma rischiano anzi di adagire la coscienza in pratiche " di cibi, di bevande e di varie abluzioni, insomma di regole carnali".

Significativa è l'esperienza dell'abbandono, della solitudine di chi non frequenta le "chiese". Se vai "in chiesa", allora facciamo agapi insieme, mangiamo e beviamo. Ti invitano volentieri lì fra quelle quattro mura e se per una volta ci vai, hanno poi anche il coraggio di alzarsi la domenica mattina al culto e ringraziare Dio pubblicamente facendo nuovamente i nomi di coloro che non vengono più in chiesa, ma che hanno cenato con loro, magari versando anche qualche lacrima.

Ma a nessuno di questi fratelli e sorelle verrebbe in mente di essere effettivamente un amico reale di quelle persone che non frequentano più le comunità, andandoli a trovare a casa loro per vivere relazioni reali, fuori dalle esteriorità.

Io per liberarmi penso spesso a un'immagine "le ali della grande aquila sulle quali mi abbandono e mi lascio trasportare nella pace" E oggi mi è venuto in mente che nella Bibbia c'era un discepolo che si chiamava Aquila. Aquila e Priscilla , coppia di Ebrei convertiti alla fede in Gesù Cristo. Scacciati da Roma, si stabilirono a Corinto dove ospitarono l'apostolo Paolo. In seguito lo accompagnano a Efeso, dove fortificarono Apollo nella verità (1 Corinzi 16:19). che accolsero in casa loro, prima che ritornassero a Roma DOVE FU COSTITUITA UNA CHIESA NELLA LORO CASA. (Rom.16:3,5). Non sono dunque le mura che formano Chiesa....

Daniela

1 commento:

  1. Non sono le mura che formano la chiesa, no davvero... Un abbraccio fraterno in Cristo alla vigilia del giorno del Signore.

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