giovedì 26 dicembre 2013

Parole di Giosuè Gianavello. (1688).

Carissimi fratelli in Gesù Cristo,
poiché tutti insieme avete preso una ferma decisione, vi invio il mio sentimento per iscritto.
Innanzi tutto queste poche righe sono per salutarvi con tutto il mio cuore; vi prego di prendere tutti il contenuto della presente lettera, come venendo da uno dei vostri servitori, che vi è e sarà fedele fino all'ultimo sospiro della sua vita, per mezzo della grazia del Signore. Vedendo che siete ripieni di zelo e di coraggio per riaccendere la fiamma della vera luce dell'Evangelo nel luogo dove siete nati, dove la Chiesa del Signore non è mai stata ridotta in una così grande situazione estrema come lo è ora, ciò nonostante, bisogna essere persuasi che sono i nostri peccati ad essere la vera causa di tutto ciò; bisogna dunque umiliarci tutti i giorni sempre di più davanti a Dio, e chiedergli perdono con tutto il nostro cuore di tanti peccati che abbiamo commesso contro la sua santa maestà; riconciliandoci sempre con Lui; perché è sempre stato il piccolo numero che ha mantenuto viva la Chiesa del Signore in questi posti, e così spero che voi teniate unito questo piccolo numero di cui Dio si vorrà servire per riaccendere il vero candelabro nella nostra patria.
E quando vi succederà qualche sventura che non vi sia favorevole, bisogna sempre avere una buona pazienza e raddoppiare il vostro coraggio in modo tale che non vi sia roccia o marmo che sia più fermo della vostra fede in Dio; così facendo non dubitate che il Signore vi conserverà sempre sotto l'ombra delle sue ali per il Suo Santo Spirito per mezzo della grazia.
(Giosuè Gianavello)

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