giovedì 3 aprile 2014

Il “per sempre” del Dio giocherellone o del Dio santo?



“Davide sarà re sopra di loro ed essi avranno tutti un medesimo pastore; cammineranno secondo le mie prescrizioni, osserveranno le mie leggi, le metteranno in pratica, abiteranno nel paese che io diedi al mio servo Giacobbe, dove abitarono i vostri padri; vi abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, e il mio servo Davide sarà loro principe per sempre. Io farò con loro un patto di pace: sarà un patto perenne; li stabilirò fermamente, li moltiplicherò, e metterò il mio santuario il mezzo a loro: io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo: le nazioni conosceranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà per sempre in mezzo  a loro” (Ezechiele 37:24;28).

Dopo una lunga serie di capitoli che ci parlano di giudizi e castighi…improvvisamente un avviene un cambiamento; ma cos'è che ha fatto cambiare a Dio le carte in tavola in modo così repentino? Al versetto 22 del capitolo 36 c’è la risposta: “ Perciò, dì alla casa d’Israele: Così parla Dio, il Signore: io agisco così, non a causa di voi; o casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni dove siete andati”. “Io ho avuto pietà del mio nome” (versetto 21).
L’unico motivo dunque per cui Dio agisce in modo così sorprendente nel radunare i suoi, nel purificarli, nel dare loro un cuore nuovo, mettendo dentro di loro uno spirito nuovo, togliendogli dal loro corpo il cuore di pietra per dargli un cuore di carne perché camminino secondo le sue leggi liberandoli da tutte le iniquità, l’unico motivo quindi, è per santificare sé stesso, per amore del suo nome santo. Ogni sguardo rivolto a noi in questo contesto, come d'altronde in ogni altro, è annullato, ogni nostra presunta briciola di giustizia e santità è spazzata via! Unico artefice della nuova creazione è solo il Dio che agisce per amor di sé stesso, perché il Dio santo non può amare l’iniquità che è come un’edera avvinghiata alla natura stessa dell’uomo tanto da formarne un corpo unico. E’ quindi necessario  che Dio crei qualcosa di nuovo, un nuovo cuore, un nuovo spirito, una nuova creazione, e questo è avvenuto attraverso l’opera completa di Gesù Cristo.

Alcuni interpretano Dio come fosse un giocherellone, un burlone che si diverte a pentirsi e a cambiare idea. “Ma sì! non preoccupiamoci troppo, tanto alla fine…per sempre saremo a posto perché lui cambia le carte in tavola e ci darà un buon paese dove abitare…per sempre. Ci darà la pace; metterà il suo santuario in mezzo a noi per sempre…saremo tutti a posto e salvati per sempre!
E i pastori  al servizio del Dio giocherellone te lo descrivono così bene, che riescono a “personificarlo” nella mente dell’ascoltatore, innescando spesso in chi ci crede, sentimenti di rabbia verso il Dio che permette le malattie e le disgrazie e che poi si pente quando gli pare a lui. Questa è la cruda e reale conseguenza della mancanza di conoscenza del Dio santo che santifica.
Daniela


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