martedì 15 luglio 2014

Da dove vengono i valdesi?

A questa domanda quasi tutti sanno dare una risposta, in Italia per lo meno; "valdese" deriva da Valdo, nome di un personaggio vissuto a Lione intorno al 1170-1180, in cui un gruppo di concittadini vide un apostolo del cristianesimo autentico imitandone la scelta di povertà.
Valdo infatti, dopo aver rinunciato alla sua vita di ricco mercante e dato i suoi beni ai poveri, predica per le strade di Lione, la penitenza, scelta motivata dalla lettura dell'evangelo, dicendosi, come i primi discepoli di Gesù, apostolo della "buona novella". Scacciato con i suoi discepoli dal vescovo di Lione fu poi scomunicato dai vari concili e vittima della spietata repressione dell'Inquisizione. Quale il motivo di questa cacciata dalla chiesa? Non erano eretici, non negavano alcuna dottrina cristiana , né il vangelo, né il credo, né i sacramenti, rivendicavano soltanto la libertà di predicare la parola di Gesù come avevano fatto gli apostoli. Il motivo fu unicamente il loro rifiuto di sottomettersi all'autorità senza essere convinti dalla Scrittura. Non sono ribelli, ben lungi, ma rifiutano di identificare la parola di Cristo con la parola della chiesa, fra la chiesa e il Vangelo è quest'ultimo che ha autorità.

Valdo e i suoi amici non si chiamano valdesi ma "poveri", poveri "di Cristo", poveri "in Spirito", non solo perché avevano scelto di vivere in povertà, ma perché si riconoscevano nella Beatitudine che dice appunto "beati i poveri in Spirito perché di loro è il regno dei cieli". Il sermone di Gesù sul monte (Matteo capitoli 5-7) era un passo della Bibbia che i valdesi amavano particolarmente e che consideravano il più importante per la vita della fede.
Il nome "valdese" non fu dunque scelto da Valdo e dai suoi ma affibbiato loro dai nemici, dagli inquisitori, da coloro che in qualche modo li vollero emarginare.

Il mercante di Lione conosciuto come Pietro Valdo in realtà non si chiamò né Pietro né Valdo perché
se avesse avuto un nome latino, cosa poco probabile, sarebbe stato Valdus, se franco-provenzale sarebbe Valdeés o Vaudés (come si preferisce dire oggi). Questo ha poco importanza perché oramai tutti lo conoscono come Valdo, più interessante è il nome Pietro.
Non appare in nessun documento dell'epoca ma solo molto più tardi nella corrispondenza di alcuni gruppi valdesi. Perché questo silenzio? Forse è stato tralasciato per qualche motivo ma è più ragionevole pensare che siano stati i valdesi stessi ad attribuirlo a Valdo. Considerando il papa che viveva nella ricchezza, rivendicava un potere assoluto, perseguitava quelli che erano fedeli discepoli di Gesù, e Valdo che era vissuto in povertà, predicando e soffrendo, i valdesi si convinsero che il vero successore di Pietro non era il papa ma Valdo, egli era anzi come un novello Pietro mandato da Dio a riformare la chiesa secondo la volontà di Cristo.
(Giorgio Tourn. "I valdesi, identità e storia di una minoranza").

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