venerdì 20 maggio 2016

IL MISTERO DELLA PROVVIDENZA

(di Donald Carson. Carson è un membro del
consiglio di fondazione di "The Gospel Coalition")

(1) Il mistero della provvidenza.

Si dice che qualcuno domandò a una ragazzina: "Perché sorge il sole?" Con un atteggiamento di cortese sufficienza, proprio di una bambina sicura di sé, rispose: "Perché è mattina, naturalmente!"
Sotto certi aspetti tale risposta è appropriata. Per molto altri , invece, non lo è affatto. Persino l'idea che il sole sogra non regge in molti corsi di astronomia. Ovviamente, in altri contesti, il concetto del sole che sorge va ancora bene. Se sfogliamo qualsiasi giornale, esso tranquillamente riporta l'orario del sorgere del sole, come se Copernico e Galileo non fossero mai esistiti. Francamente, il lettore medio che desidera conoscere a che ora sorgerà il sole, non avrà bisogno di tante spiegazioni sulla rotazione della terra, sul rapporto fra tempo e velocità della luce, e sulle curve dello spazio.
Similmente avviene in quasi tutti i campi del pensiero. Certe risposte e certe prospettive rispondono perfettamente ad alcuni scopi, ma sono totalmente inadeguate per altri. Quando alcuni cristiani assistono a una terribiele tragedia, subito si ricordano che viviamo in un mondo decaduto, o che Gesù raccontò la parabola delle zizzanie e disse: "Un nemico ha fatto questo". La loro risposta immediata è giusta, sebbene limitata. Per molti scopi, essi non hanno bisogno di scavare più a fondo.
Ma quando si trova davanti a un cinico, esperto nel campo dell'etica o dell' epistemologia, il credente può essere spinto a considerare varie risposte possibili e a livelli molto profondi. Una sofferenza grave può determinare in lui lo stesso atteggiamento, sebbene in modo più urgente e acuto di quando si trovi a discutere un problema puramente intellettuale.

Mi accingo ora ad abbordare quello che ritengo essere il punto cruciale del problema riguardante il male e la sofferenza, ossia: se Dio è sovrano, onnisciente e buono, da dove proviene il male? In che modo possiamo considerare il male senza mettere in forse l'integrità di Dio, o la sua capacità di cambiare le cose? Richard Vieth scrive a proposito:

I credenti sono intrappolati in un dilemma. Se cercano di dare una spiegazione all'apparente incompatibilità fra Dio e il male, sembra loro di prendere d'assalto il cielo. Ma, se lasciano avvolta la questione dal mistero, corrono il rischio di essere degli ingenui creduloni o perfino di credere a un non senso contraddittorio in sé stesso. Non esiste veramente modo di uscire da questa situazione difficile; così bisogna accontentarsi di "cavarsela alla meno peggio", secondo la mentalità propria dei Britannici: Non ci sono risposte conclusive, ma sicuramente alcune risposte sono migliori di altre: Cerchiamo, dunque, le risposte più soddisfacenti, pur riconoscendo il mistero che ci circonda.

Non è sbagliato cercare di risolvere il mistero. Come Vieth sostiene, alcune risposte sono migliori di altre. Ma tutte le soluzioni di cui sono a conoscenza, se esaminate da vicino, fanno sì che si sacrifichi una o più verità bibliche chiaramente articolate nelle Scritture.
Per incominciare occorre localizzare dove sia il mistero. Se ciò non viene fatto in modo appropriato si rischia di uscir fuori tema a mano a mano che la discussione si sviluppa: Ma se possiamo tener fermo certi punti biblici, almeno fra credenti ci sarà meno inclinazione a perdersi in discussioni che con molta superficialità calpestano (consapevolmente o inconsapevolmente) questi punti fermi.

Le questioni che tratteremo sono talmente difficili e contrastanti che, spesso, fra i cristiani stessi è difficile trovare un accordo. Tu devi decidere da quale parte stare, ma nel farlo dovresti sforzarti a fare una distinzione tra i "punti fermi" biblici e le argomentazioni spesso presentate con il proposito di cambiare in qualche modo questi dati biblici.
Anche se il modo di affrontare la questione della sofferenza qui adotto potrebbe non sembrarti utile in questo momento, tuttavia sono profondamente convinto che questo è il tipo di preparazione che molti cristiani farebbero bene ad acquisire prima che il male piombi loro addosso.

Forse sarà utile tracciare una specie di mappa di ciò che tratteremo: innanzitutto cercherò di localizzare il mistero, essenzialmente prendendo in consioerazione diversi brani biblici. Traccerò, poi, alcuni approcci al mistero della provvidenza, che si dimostrano lacunosi. Spiegherò qualche ragione per cui sia un mistero da affrontare, e perché si tratti di un mistero e non di una contraddizione o di qualcosa di illogico. Svilupperò, poi, alcune delle implicazioni pratiche del mistero della provvidenza, e come dovrebbe funzionare di fronte al male e alla sofferenza.
(continua)


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